Il fenomeno

Droga, a Bari le dosi si comprano con i buoni spesa

Luca Natile

La politica «low cost» della malavita che controlla lo spaccio

BARI - Quanto costano le droghe di Natale. Con cinque, sei euro un ragazzino dopo la scuola può avere tutto. La politica dei prezzi è low cost, «piccoli viaggi» a costi contenuti. Lo sballo conviene. Gli spacciatori sulle dosi «in eccedenza» accettano i ticket restaurant ed i buoni pasto. È poi per fidelizzare la clientela c’è chi ricorre alle dosi omaggio («così capiscono quanto è buona la nostra roba»).

Ci sono giorni che a Bari Vecchia e al Libertà abbassano il prezzo fino a 5, 6 euro al grammo a volte scendono anche a 3 euro per i novizi come dose di «benvenuto». In altri invece la piazzano a quindici euro. È un po’ come giocare in borsa. La concorrenza è spietata.

Il consumo di stupefacenti sta tornando ai livelli pre-pandemici. Le relazioni di Dipartimento per le Politiche Antidroga e Direzione investigativa antimafia segnalano un aumento della produzione, del traffico e della disponibilità di droga e dello spaccio.

La malavita in generale sta attuando una oculata e prudente politica del prodotto, cercando di evitare nuovi rincari, facendo sconti nell’ordine del 5-10% e allargando il «paniere» delle offerte a nuove sostanze psicoattive (miscele di erbe, polveri, cristalli o pasti cche) che imitano gli effetti di cannabis, ecstasy o allucinogeni ad un prezzo più basso.

Come se non fosse già abbastanza basso il tariffario, oggi ogni droga ha una sua omologa «per poveri». Cocaina e shisa (o sisa) detta appunto la cocaina dei poveri. Eroina e compresse di Rivotril, nota come eroina dei poveri. Bari è il megastore della droga più grande della provincia. A Japigia, Libertà, Madonnella, Enziteto puoi trovare ogni tipo di droga a prezzi quasi stracciati. Le ordinazioni si fanno via social, i gruppi di WhatsApp vanno alla grande, la consegna «in presenza.

Dall’Immacolata fino all’Epifania cresce ogni anno il consumo della cannabis, la sostanza psicoattiva più diffusa sia tra la popolazione adulta che tra i giovanissimi.

Stanno lievitando inoltre le percentuali di principio attivo in hashish, crack e metanfetamine. Il pericolo di cadere nella rete della dipendenza si sta moltiplicando con l’ingresso sul mercato di un numero crescente di nuove sostanze psicoattive, al ritmo di una alla settimana. Nel 2021 sono state segnalate per la prima volta 52 nuove droghe.

Naturali o sintetiche le droghe sono il business più lucroso in mano alla criminalità organizzata. Se una cifra può essere indicativa per dare il senso di quanto la richiesta di droghe sia cresciuta, sono più di 15 mila a Bari e hinterland i consumatori abituali di cocaina. Un calcolo approssimato per difetto se si mettono insieme quelli che lo sballo se lo concedono solo durante il fine settimana, quelli che «io lo faccio almeno due volte a settimana» e poi quelli della provincia che la «roba» vengono a comprarla nel capoluogo.

Lo smercio, come già detto passa per le mani delle famiglie di malavita che si dividono le piazze cercando di non pestarsi i piedi a vicenda. Non c’è una vera concorrenza tra gruppi criminali, ognuno controlla e amministra il «business» nel quartiere dove detta legge gestendo in prima persona il traffico e la vendita all’ingrosso e lasciando i passaggi successivi (la lavorazione dello stupefacente per la divisione in dosi e la vendita per strada) a un piccolo esercito composto da pusher e venditori porta a porta, una buona parte dei quali incensurati e insospettabili.

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