Le indagini sul delitto

Bitritto, «Gianni soffocato come Floyd». Il barista si difende: «Non volevo»

Isabella Maselli

L’ipotesi al vaglio degli inquirenti, domani l’autopsia. Attesa per l’interrogatorio

BITRITTO - Si giocherà tutto sulla consapevolezza da parte di Francesco Assunto che pressando sul torace di Giovanni Palazzotto, dopo averlo immobilizzato a terra, con tanta forza e in modo così prolungato, avrebbe potuto ucciderlo.

Assunto, 31enne incensurato, titolare del Caffè Time a Bitritto, ha trascorso le prime due notti in carcere con l’accusa pesantissima di omicidio doloso. La pm Chiara Giordano, che coordina le indagini dei carabinieri, gli contesta di aver ucciso il 27enne Palazzotto soffocandolo. O almeno questa è la prima ipotesi formalizzata nel verbale di arresto in flagranza sulla base di una iniziale valutazione fatta dal medico legale Francesco Vinci. Una dinamica che, se confermata, ricorda quella del caso Floyd, il 46enne afroamericano morto a Minneapolis nel maggio 2020 dopo essere stato immobilizzato da un poliziotto e soffocato con un ginocchio premuto sul collo per nove minuti.

A chiarire se nella tragedia di Bitritto sia accaduto qualcosa di simile sarà l’autopsia. Domani pomeriggio la pm Giordano conferirà l’incarico. L’esito degli accertamenti medico legali, quindi l’individuazione della causa esatta della morte, insieme all’analisi delle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza, racconteranno senza lasciare troppo spazio a dubbi quello che è accaduto all’alba di domenica. Al momento la ricostruzione dei fatti è il frutto del racconto dei testimoni oculari e dello stesso presunto omicida. la vittima sarebbe entrata nel bar intorno alle 5.30 del mattino dopo aver importunato il titolare di un altro locale lì vicino. Sarebbe stato in una condizione di alterazione psicofisica, forse ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, tanto da dare in escandescenza, tentando di sfondare la porta di ingresso, provocando la reazione di Assunto e dei pochi clienti che in quel momento si trovavano nel bar. Sarebbe stato quindi allontanato con veemenza, forse anche spintonato verso l’uscita, poi immobilizzato e bloccato a terra, braccia e gambe, tenendolo fermo fino all’arrivo dei soccorsi. E proprio quella pressione sul torace potrebbe averlo soffocato.

Assunto, per il quale la Procura ha chiesto la convalida dell’arresto, sarà interrogato nelle prossime ore e, assistito dall’avvocato Giuseppe Giulitto, potrà fornire anche al giudice - come ha già fatto ai carabinieri - la sua versione dei fatti. Si dichiarerà innocente, a quanto riferito il legale, il quale parla di «accusa pesantissima» ipotizzata dalla Procura, considerando anche che «il mio assistito è incensurato, non ha mai avuto problemi di questo genere, è padre di tre figli e gestisce da solo il suo bar, che ora è chiuso». Quello stesso locale dove si sarebbe consumata la tragedia immortalata dalle telecamere interne ed esterne. L’indagato ha spiegato di aver tenuto immobilizzato il 27enne per qualche istante, raccontando che quando ha allentato la presa - riferisce l’avvocato riportando il racconto di Assunto - «era ancora vivo e respirava, ma era in uno stato psicofisico alterato». È stato sempre lui poi a chiamare il 118 ma quando il personale sanitario è arrivato Palazzotto era già morto.

Quindi sono due gli elementi su cui l’indagine si basa: la causa della morte (non è escluso che abbia avuto un malore o che cadendo abbia battuto la testa) e la dinamica del litigio, di quella che sembra una colluttazione con esito fatale. In pochi giorni il cerchio sulla vicenda si chiuderà e alla famiglia di Palazzotto, assistita dall’avvocato Luca Colaiacomo, la giustizia darà una risposta. Intanto, precisando che il 27enne era incensurato, tramite il legale la famiglia esprimono «grande fiducia nella giustizia» e «chiedono rispetto per il loro dolore».

LE PAROLE DEL PM

Prima picchiato e poi immobilizzato prono per terra con tutto il peso del suo aggressore che in ginocchio gli comprimeva la gabbia toracica per 16 lunghi minuti. Sarebbe morto così Giovanni Palazzotto il 27enne all’alba di domenica scorsa dopo uno scontro fisico con 31enne Francesco Assunto, titolare di un bar di Bitritto (Bari), che è in carcere con l’accusa di omicidio volontario.

Nei confronti di Assunto la pm che coordina le indagini, Chiara Giordano, ha chiesto al gip la convalida dell’arresto ricostruendo la dinamica dei fatti così come emergono dai racconti dei testimoni ma anche delle immagini e dagli audio della video sorveglianza.

Secondo l’accusa, Assunto avrebbe continuato a tenere immobilizzato il giovane mettendosi in ginocchio sulla sua schiena, malgrado quest’ultimo chiedesse aiuto e respirasse a fatica, incitando anche altre persone presenti ad aiutarlo. Con lui sono infatti indagati anche Claudio Lubisco e Raffaele Trentadue, che secondo l’accusa lo avrebbero aiutato, almeno inizialmente. Il tutto sarebbe accaduto perchè Palazzotto, dopo avere danneggiato un bar vicino, sarebbe arrivato correndo al bar di Assunto tentando di entrare con la forza. A quel punto Assunto lo avrebbe spinto per terra e tenendolo in posizione prona lo avrebbe colpito con sei violenti pugni bloccandolo poi a lungo con le ginocchia sulla schiena mentre Lubisco e Trentadue lo aiutavano tenendogli ferme le gambe. La cosa si sarebbe prolungata nonostante «Palazzotto fosse in una condizione di sofferenza psicofisica, evidenziata dalle continue richieste di aiuto e dal respiro affannoso. La procura ha chiesto che in caso di conferma del carcere per Assunto, l’uomo venga rinchiuso in un istituto differente da quelli di bari o Brindisi dove sono detenuti i familiari della vittima. L’autopsia sarà eseguita domani (e non oggi come si era appreso in un primo momento) e nei prossimi giorni Assunto sarà ascoltato dal gip.

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