La testimonianza
Bari, in pasticceria arriva bolletta della luce da 25mila euro: «E che sono, la Bosch?»
«Converrebbe di più fermare l’attività, chiudere e corrispondere solo l’affitto»
«E che sono io, la Bosch». Michelangelo Sassanelli la butta sul ridere, ma non troppo, mostrando la bolletta dell’energia elettrica di agosto che supera quota 25mila euro. «Uno scherzo? Magari, anche se il conto energetico di luglio certo non scherzava, tanto da superare i 13mila euro. «Ad agosto dell’anno scorso ho pagato meno di mille euro. Se non è uno scherzo, spero almeno sia un errore, ma è davvero incredibile, quasi surreale», dice ancora il titolare della pasticceria Ceresita, un punto di riferimento del quartiere Carrassi in via Jacini.
Sassanelli ha rilevato la storica attività del quartiere nel 2014 e conta su otto dipendenti, ma la situazione, non fa fatica ad ammetterlo, sta diventando davvero difficile, se non paradossale. «Non credo assolutamente di chiudere, certo se dovesse continuare ad andare così è una cosa che prenderei in considerazione», dice, facendo un esempio davvero emblematico.
«Per assurdo converrebbe di più fermare l’attività, chiudere e pagare solo l’affitto piuttosto che continuare a lavorare, pagando bollette a dir poco esagerate», chiosa.
In pratica nei due mesi estivi ha accumulato bollette per quasi 40mila euro. «Quella da 13mila euro l’ho già pagata», ci tiene a precisare.
Nei fatti, si sta concretizzando un’altra mazzata sulle attività economiche dopo l’emergenza Covid. «Con la pandemia ci siamo trovati di fronte a una situazione nuova, abbiamo resistito. Sapevamo a cosa andavamo incontro, anche per i dipendenti c’era il paracadute della cassa integrazione - dice ancora Sassanelli -. Ma adesso, nonostante le proteste non abbiamo alcun riscontro né dal Comune né dallo Stato. Ora dovremmo agire raggruppandoci per categorie e lottare per essere aiutati».
Intanto i prezzi delle materie prime sono schizzati alle stelle e connessi i prezzi al consumo. «Il problema è che, ad esempio, il prezzo del latte è triplicato, anche la farina è aumentata, e noi dobbiamo adeguarci, ma giustamente, come ci fanno notare alcuni clienti, non aumentano ne stipendi né pensioni», dice ancora, fotografando la spirale perversa in cui tutto il Paese è caduto, complice un’inflazione ormai vicina alle due cifre, che sta minando dalle fondamenta il potere d’acquisto delle famiglie.
«Mi auguro che sia un errore», dice ancora l’imprenditore mostrando nuovamente la fatidica bolletta. «La rabbia è che il lavoro c’è ed è davvero impensabile dover chiudere per una situazione del genere. Io nella mia attività sono impegnato 15 ore al giorno, di sangue e di sudore. È davvero assurdo, anche perché vorrei non dover mutare il tenore di vita che sto garantendo ai miei figli. A loro sto dando ciò che non ho avuto io, e ne sono orgoglioso», afferma.