Nel Barese
Molfetta, sassi contro casa di un'anziana presa di mira da baby gang
La vittima vive al piano terra. Altri ragazzi hanno presidiato la zona a sua difesa
Molfetta continua a vivere l’incubo delle baby gang e atti di bullismo, soprattutto in alcuni quartieri della città. Ancora una volta a finire sotto attacco sono le persone più deboli, indifese, spesso anziani o disabili. Esattamente come accaduto nell’agosto scorso, quando un gruppo di minorenni aggredirono e picchiarono in piazza Aldo Moro un clochard. Purtroppo la storia si è ripetuta ancora. Questa volta la vittima è una anziana donna, presa di mira da una delle tante baby gang presenti in città, dove il problema sicurezza continua ad essere importante.
Testimone dell’accaduto un passante che ha convinto la donna ad allertare le forze dell’ordine. Tutto questo è accaduto venerdì corso nei pressi di Piazza Mentana, esattamente in Via Mazzara. Stando a una prima ricostruzione, un gruppo di minorenni ha iniziato, senza una plausibile motivazione, a sbeffeggiare la donna residente in un appartamento situato a pian terreno. Non solo parole ed insulti. L’abitazione dell’anziana donna di Molfetta, successivamente, è stata presa di mira dalla baby gang e assalita con lanci di frammenti di asfalto. Le urla strazianti della vittima non sono passate inosservate nel quartiere e, nel caso specifico, di un testimone che ha assistito all’intera scena.
«Impossibile rimanere inerti dinanzi alle urla di una donna, anziana e fortemente in difficoltà che chiedeva aiuto - è stato il commento dell’uomo testimone dell’accaduto - la disperazione dell’anziana avrebbe attirato l’attenzione di chiunque». Le urla della donna, insieme all’intervento di alcuni residenti del quartiere hanno indotto la gang di minorenni a fuggire, rischiando di essere a loro volta investiti dalle auto.
Nel frattempo su sollecitazione di diversi testimoni sono stati allertati i militari della Compagnia di Molfetta, immediatamente sul posto per constatare dapprima le condizioni della donna e successivamente per avviare le prime indagini e risalire agli autori di un gesto ignobile, ma purtroppo frequente.
Ad un gesto ignobile, tuttavia, c’è da segnalare parallelamente quello di solidarietà di un altro gruppo di ragazzi che, in risposta a quanto fatto da loro coetanei, si sono volontariamente proposti per presidiare l’abitazione della povera donna, evitando che la baby gang potesse continuare a prendere di mira l’anziana. Purtroppo il fenomeno delle baby gang continua ad essere molto diffuso in città, sebbene città limitrofi non sono esenti da episodi simili. Come sottolineato, a far scalpore qualche mese fa fu un altro episodio di bullismo nei confronti di un senza tetto. Un episodio che sollevò clamore mediatico, a cui fece seguito anche l’intervento del sindaco Tommaso Minervini e di alcuni esponenti dell’opposizione consiliare.
A commentare l’ultimo episodio è stata invece Anna Fidante, psicoterapeuta e psicologa operante in alcuni istituti scolastici della città. «Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è una questione seria e in ascesa - ha commentato l’esperta - nonostante gli appelli che arrivano da più fronti. Incredibilmente più se ne parla più il fenomeno si scatena. Ed è proprio a scuola che il bullismo trova maggiore espressione nonostante la scuola sia il maggior polo educativo. La scuola, purtroppo, non può far tutto - ha proseguito - è necessario che le famiglie seguano i propri figli nel lavoro svolto da docenti ed educatori. Le baby gang rappresentano le frange più estreme del bullismo e costituiscono il fallimento di quel sistema educativo a cui si accennava».