La storia

Poggiorsini, incidente d’auto con un cinghiale: «Spetta alla Regione risarcire il danno»

Gianpaolo Balsamo

A pagare, nonostante il tentativo di rimpallare la responsabilità, sarà la Regione Puglia, in quanto competente della fauna selvatica ritenuta patrimonio indisponibile dello Stato

L'impatto della sua Mini «Countryman» con un cinghiale fu violento ma inevitabile. Il branco di ungulati stava attraversando la strada provinciale «230» alla periferia di Poggiorsini, nel cuore dell'Alta Murgia barese e il conducente dell’auto, subito dopo una curva, si trovò dinanzi gli animali e ne investì uno, uccidendolo. Ingenti furono i danni riportati dall’auto.

Era la notte del 30 maggio 2020. A distanza di oltre due anni la proprietaria dell’auto ha ottenuto un risarcimento di poco più di 2.100 euro per i danni materiali subiti. A pagare, nonostante il tentativo di rimpallare la responsabilità, sarà la Regione Puglia, in quanto competente della fauna selvatica ritenuta patrimonio indisponibile dello Stato così come sancito dalla legge 968 del 1977 che, tra l’altro, stabilisce anche la tutela dei cinghiali e di tutta la fauna selvatica «nell’interesse della comunità nazionale».

La decisione è stata presa dal giudice di pace di Bari Nicoletta Palmieri, che ha accolto la tesi degli avvocati Vincenzo e Paola Augusto, legali della proprietaria dell’auto rimasta danneggiata a seguito dell’impatto con il cinghiale. La Regione dovrà così pagare anche le spese legali e processuali, pari ad altri 2.500 euro. Nel corso del procedimento è stato anche evidenziato come il conducente della Mini si sia ritrovato i cinghiali «all’improvviso in curva, di notte, non riuscendo ad evitare l’impatto che avrebbe avuto conseguenze ben più gravi se la velocità tenuta dall’auto fosse stata sostenuta». Per questo il giudice ha escluso il concorso di colpa omissivo del conducente.

Nella sentenza, il giudice di pace, oltre che ribadire come la fauna selvatica, patrimonio dello Stato, è per legge affidata in gestione alle Regioni, ha anche evidenziato che, in tema di danni cagionati dalla fauna selvatica in generale (e più in precisamente dai cinghiali) si rivela molto interessante una pronuncia della Suprema Corte (la n. 7969 del 20 aprile 2020) che, nell’individuare nella Regione la responsabile a risarcire i danni patiti, stabilisce che tale soggetto pubblico risponda di tali danni ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2052 del codice civile in quanto «proprietaria» della fauna selvatica appartenente ex lege al patrimonio indisponibile dello Stato. La Regione valuterà se presentare appello.

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