LA FORMAZIONE
Decaro: «Nel 2023 i lavori per la nuova Accademia delle belle arti»
Il sindaco di Bari alle celebrazioni per i 50 anni dell'istituto: «L'opera nascerà all’interno di altri tre dei principali edifici dell'ex caserma Rossani
BARI - «Vogliamo che le allieve e gli allievi possano lasciarsi ispirare così come vogliamo che l’Accademia possa proseguire nel suo percorso di internazionalizzazione delle arti e dei saperi mettendo a disposizione dei ragazzi e dei progetti a venire una nuova sede che racconta una città che ha voglia di investire sui suoi talenti. L’intervento a cui stiamo lavorando prevede realizzazione della nuova sede dell’Accademia delle Belle Arti di Bari all’interno di altri tre dei principali edifici presenti nell’area della ex caserma Rossani. Entro l’anno contiamo di appaltare la gara così da procedere nel 2023 con l’avvio dei lavori. Con l’auspicio di poter avviare insieme il primo cantiere che regalerà finalmente all’Accademia di Belle arti di Bari la sede che merita, e aprire così una nuova stagione di successi e traguardi, vi auguro altri cinquanta di questi anni». Questa mattina il sindaco Antonio Decaro è intervenuto all’evento organizzato nel Teatro comunale «Piccinni» per celebrare il cinquantenario della nascita dell’Accademia di Belle Arti di Bari (1970-2020).
1Oggi l’Accademia compie 50 anni e, come capita a tanti, arrivati a questo traguardo ci si pone spesso davanti ad un bilancio di quello che abbiamo fatto, di cosa abbiamo fatto bene o avremmo potuto fare meglio - ha esordito Decaro -. Da osservatore esterno, nonché grandissimo estimatore di questa realtà formativa d’eccellenza, oggi non posso che rendervi l’omaggio della città intera e dell’area metropolitana di Bari per quello che avete fatto ma anche e soprattutto per quello che avete rappresentato per questo territorio. I due preziosi volumi - quello di Pietro Marino e l’altro di Lia Di Venere e Antonella Marino - realizzati in occasione dell’anniversario, ripercorrono la vita dell’Accademia dai suoi presupposti fino ad oggi. Certamente non avete avuto vita facile: in questi cinquant’anni avete dovuto lavorare per conquistarvi il prestigio e l’importanza che oggi celebriamo e avete lottato contro pregiudizi e luoghi comuni che, per troppo tempo, hanno relegato questa nostra realtà ad una scuola di formazione minore, o comunque meno prestigiosa di altre».