L'intervista
Transizione digitale: è Bari il punto di snodo
Il riconoscimento: «Uniba sarà hub nazionale e percepirà i fondi ministeriali»
A Bari l’hub nazionale della transizione digitale della Pubblica amministrazione. Il progetto ha ottenuto il «Seal of excellence» dalla Commissione europea e riceverà finanziamenti dal ministero dello Sviluppo Economico.
«Bari si candida ad essere il riferimento nazionale del processo di digitalizzazione», spiega Giuseppe Pirlo, coordinatore del progetto «Edih4dt» che funzionerà come un «attrattore e raccoglitore di futuri finanziamenti della Comunità europea».
Il professore ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni all’Università di Bari, ma anche delegato Uniba per la Terza missione e la sostenibilità, spiega che il Polo di innovazione digitale (Edih) riconosciuto dalla Comunità Europea come strumento per rispondere in modo dinamico alle sfide digitali, si propone di promuovere e sostenere una moderna e capillare trasformazione delle pubbliche amministrazioni, obiettivo strategico raccomandato sia dall’Ue che dal governo.
Il progetto è sostenuto da un consorzio pubblico e privato. Tra i principali consorziati ci sono sei fra Università e Centri di Ricerca: Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini), Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Politecnico di Bari, Università degli studi della Calabria, Centro regionale information communication technology (Cerict), Consorzio interuniversitario per l’Ingegneria e la Medicina (Coim). Cinque imprese: Tim, Exprivia, Atlantica Digital, Gestione Servizi, BV Tech. Tre enti pubblici: Anci, Anfov e Forum PA.
Cosa farà questo Polo per la transizione digitale?
«L’obiettivo sarà fornire un ampio pacchetto di servizi per guidare le PA ad avere familiarità con applicazioni basate su intelligenza artificiale, high performance computing, reti di comunicazione e sicurezza Informatica. Saranno inoltre disponibili servizi su Big Data, Cloud e altre tecnologie digitali. In pratica, processi, dati e servizi per la comunità, mentre i cittadini e le imprese saranno l’obiettivo dell’innovazione proposta per le PA».
Il target di Edih4dt è la pubblica amministrazione locale. Ma l’ambizione è arrivare a cambiare l’impalcatura nazionale della PA.
«La trasformazione digitale dell’Italia non è possibile senza una pervasiva trasformazione digitale dei Comuni con il loro enorme patrimonio di dati, documenti e servizi per i cittadini, le comunità e le imprese, cioè un patrimonio prezioso che deve essere qualificato anche per raggiungere gli obiettivi del nuovo green deal ovvero ridurre i consumi di energia e le emissioni di carbonio».
In pratica cosa si farà?
«L’edih4dt fornirà servizi per la digitalizzazione dei processi amministrativi; la dematerializzazione dei documenti, la connessione alla piattaforma digitale nazionale, alla rete e ai repository; la migrazione degli archivi legacy verso dati interoperabili e aperti; la diffusione della cittadinanza digitale. Il target è il territorio nazionale, con particolare attenzione al Sud Italia, dove si registra la maggiore carenza di innovazione digitale. Il centro intende fornire una rete di uffici e servizi su tutto il territorio nazionale. Gli utenti finali saranno principalmente Comuni, uffici pubblici, scuole, Asl/Ospedali».
Gli Edih, nell’idea europea, dovranno migliorare i processi, i prodotti o i servizi utilizzando le tecnologie digitali.
«Tra i servizi offerti dal Digital innovation hub ci saranno la formazione e lo sviluppo di competenze digitali avanzate e lo sviluppo di reti ed ecosistemi di innovazione. Ma anche servizi come la gestione di piattaforme Cloud e Big Data, semplificazione e controllo dei processi della PA, la digitalizzazione e l’ottimizzazione della gestione documentale e delle procedure con lo scopo di migliorare l’efficienza e la sostenibilità della PA. Oltre al monitoraggio delle performance, particolare attenzione ci sarà sul tema della sicurezza dei sistemi e dei dati della PA».
Edih4dt avrà la sede principale a Bari, dove saranno garantiti spazi e infrastrutture per le attività dell’Hub. Quando aprirà le porte?
«La sede principale di tutte le attività progettuali sarà a Bari. Questo vale anche come riconoscimento dell’attenzione che la città e l’intero territorio regionale hanno sempre avuto per l’innovazione digitale. Da progetto sono previste altre sedi che saranno distribuite in tutt’Italia con particolare attenzione alle altre regioni dell’Italia meridionale».
Uniba partecipa a questo progetto estremamente innovativo. C’è un’accademia sempre più capace di uscire dalle aule e di essere motore di cambiamento.
«Il progetto rappresenta un risultato importante fortemente voluto dall’Università degli studi di Bari nell’ambito delle attività di Terza missione. Attraverso Edih4dt il sistema delle Università si configura come elemento trainante dell’innovazione e conferma il ruolo centrale che hanno nella strategia nazionale di trasformazione digitale. In particolare, il risultato dimostra la qualità dell’impegno e la qualità progettuale che Uniba e le università aderenti hanno saputo mettere in campo».