La stima

Bari, «Le bollette del Comune aumenteranno quasi del 50%»

Giovanni Longo

Ragioneria e Assessorato sul capitolo illuminazione pubblica e uffici

BARI - Il caro bollette inciderà sul bilancio del Comune di Bari per circa 3,3 milioni di euro. Anzi, un po’ meno visto che di questa ingente somma, circa un milione di euro in realtà sarà coperta dallo Stato. Per i restanti 2,3 milioni circa, l’assessorato al Bilancio di Palazzo di Città sta mettendo in atto strategie per non far ricadere in alcun modo sui cittadini gli effetti del caro energia.

Come è noto una variabile impazzita come il conflitto tra Russia e Ucraina incide sui costi della bolletta. A pagare, cittadini a parte, sono soprattutto i Comuni che devono fare i salti mortali per garantire tutti i servizi alle comunità. «Senza una sostanziosa iniezione di nuovi fondi - ha spiegato nei giorni scorsi Decaro nella sua veste di presidente Anci - i Comuni saranno costretti a tagliare i servizi ai cittadini: inizieremo a spegnere i monumenti, ma è il meno. Oltre a illuminare le città, gestiamo la raccolta dei rifiuti, gestiamo il trasporto pubblico. Anche il riscaldamento delle scuole, che è una funzione statale, grava sulle casse comunali».

Ma nel suo Comune, Bari appunto, quanto incide il caro bollette con riferimento al solo capitolo relativo all’illuminazione pubblica e agli uffici comunali (le scuole sono a parte). Conti alla mano, gli uffici di Palazzo di Città hanno registrato un aggravio di questi costi pari almeno al 46,22%, calcolato fino al mese di aprile 2022, rispetto all’anno precedente. Un dato puntualmente comunicato all’Ufficio Ragioneria. Stando ai calcoli, il Comune di Bari, con riferimento a questo capitolo di spesa, necessita di un 50% circa rispetto alle somme impegnate fino a questo momento, che, con riferimento al singolo esercizio finanziario, ammontano allo stato a 7.211.576,27. Il finanziamento da parte dello Stato diventa pertanto assolutamente imprescindibile.

Come intervenire? «Si stima che un milione circa arriverà dallo Stato calcolato sulla base dei consumi 2021 come risultano dai pagamenti effettuati - premettono l’assessore all’Economia e Bilancio Alessandro D’Adamo e il direttore della ripartizione Ragioneria generale Giuseppe Ninni -. La differenza ulteriore, considerato che non vogliamo in alcun modo incidere sulla politica fiscale, va recuperata in buona parte attraverso il contenimento di spese non indispensabili». Al momento non ci sono settori da scarificare rispetto ad altri. Nei prossimi giorni se ne saprà di più con la presentazione del bilancio. «Pensiamo a una sorta di riduzione orizzontale su tutte le poste contenute nel bilancio di previsione. Per quanto attiene alla illuminazione non ci sono scelte drastiche da fare, si sta cercando di sensibilizzare gli uffici comunali verso un corretto utilizzo dei dispositivi elettronici, ad esempio». Se non proprio ricordarsi di spegnere la luce prima di andare via, poco ci manca. «Speriamo che lo Stato riesca a dare qualcosa in più». Inoltre, «contiamo di recuperare risorse dalla lotta all’evasione dei tributi di nostra competenza, e anche di potere contare su utili maggiori delle partecipate, pensiamo ad Amgas e Amiu». Insomma, tra razionalizzazione nell’utilizzo dell’energia, tagli orizzontali per altri capitoli di spesa, lotta all’evasione e maggiori entrate da alcune partecipate «Ce la dovremmo fare», fanno sapere assessorato al Bilancio e la Ragioneria.

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