L'emergenza

Bari, il Covid19 infetta tre cancellieri: saltano le udienze

Giovanni Longo

Positivi al Tribunale di via Dioguardi

Tre cancellieri positivi al Coronavirus. Tutti gli altri in isolamento fiduciario in attesa del risultato del tampone effettuato ieri. Risultato: altre udienze saltate e presidenti delle due sezioni dibattimentali penali costretti a fare i salti mortali nel tentativo di fare quadrare l’organizzazione.
In realtà, i processi che si celebrano nel palazzo di Giustizia di via Dioguardi già da settimane, causa pandemia e zona rossa, non sono molti. L’ultimo protocollo sottoscritto tra capi degli uffici giudiziari, ordine degli avvocati e Camera penale, con maglie leggermente più larghe rispetto al precedente, prevede che, oltre ai processi con imputati detenuti, si possa celebrare un numero limitato di procedimenti con tanto di tetto massimo di cause per ciascun ruolo di udienza. La stragrande maggioranza viene invece rinviata con la comunicazione della nuova data (spostata anche di un anno) a un avvocato “turnista”, ovvero un delegato della Camera penale che quotidianamente, a turno, prende nota dei rinvii per tutti i colleghi. Di fatto le date vengono poi pubblicate sul sito del Tribunale, ma se non fosse presente in aula alcun difensore, la procedura sarebbe molto più complessa. Sarebbe cioè necessario rinotificare i rinvii passando dalle cancellerie con tempi che si dilaterebbero ancora di più, con il conseguente rischio che non tutti gli avvisi riescano ad andare a buon fine.


Ieri, dunque, a fronte di una situazione piuttosto complicata, si è aggiunta, un’altra tegola. La Asl di Bari, infatti, ha disposto che tutti i cancellieri delle due sezioni dibattimentali del Tribunale penale dovessero effettuare tamponi perché tre di loro sono risultati positivi. Due dei cinque ruoli di udienze previsti ieri si sono tenuti regolarmente grazie all’intervento in aula di cancellieri in “prestito” dal Riesame e dall’ufficio gip-gup. Altri tre ruoli tenuti davanti ad altrettanti giudici monocratici sono stati rinviati fuori udienza come già previsto per via del protocollo. A fronte di circa 120 processi complessivi che era già stabilito slittassero ad altra data, si è dunque ridotto di più il numero di per sé già esiguo (25 circa) dei processi che era previsto fossero celebrati. Il virus che ha colpito i cancellieri, dunque, è stata la causa della ulteriore sforbiciata.
Oggi la situazione dovrebbe tornare alla (si fa per dire) normalità: garantiti quasi tutti i processi grazie ad altri cancellieri pronti a partecipare alle udienze nel caso in cui i tamponi del personale amministrativo ieri in isolamento fiduciario dovessero risultare a loro volta positivi come è accaduto per tre loro colleghi.

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