Giustizia

Bari, pericolo contagi nelle aule: nuovi protocolli per celebrare i processi

Giovanni Longo

In via Dioguardi regole da lunedì fino alla fine della zona rossa

Il conto è salatissimo. I 18 giorni di contingentamento delle udienze penali causa Covid nel Palagiustizia di via Dioguardi è costato quasi 1.000 processi rinviati. La media, considerando gli undici ruoli di udienza da quello del 25 marzo a quello del 9 aprile scorso, sfiora i circa 100 processi slittati di pochi giorni, ma anche di un anno. Una sessantina, in tutto, le udienze che si sono potute celebrare. Oggi intanto scade il decreto con il quale i presidenti delle sezioni penali avevano il 23 marzo scorso stabilito un forte giro di vite sui processi che si potevano celebrare in sicurezza con l'obiettivo di scongiurare il rischio contagi in un edificio che di per sé, come gli addetti al lavori ripetono da tempo, è inadeguato.


Da lunedì, e sino a quando la Puglia sarà zona rossa, saranno in vigore le nuove regole previste dal protocollo sottoscritto tra Tribunale penale, Procura, Ordine Avvocati e Camera penale. Davanti al giudice monocratico si possono celebrare processi con imputati sottoposti a misura cautelare; quelli con massimo tre imputati liberi. C'è un limite di dieci processi ad udienza (due ogni mezz’ora). I parametri davanti al tribunale collegiale sono massimo quattro imputati liberi e massimo 8 processi ad udienza con un processo ogni mezz’ora. Previsto l'eventuale collegamento tra aule, tra le sedi individuate anche la Fiera del Levante. In assise, sì ai processi con non più di 15 testi. In ogni caso, va rispettato il numero massimo di persone che possono entrare nelle aule di udienza. Introdotta la possibilità di spostarsi in altra aula se non è rispettato numero massimo anche collegamento con più aule se non è possibile. Tutti i processi si celebreranno a porte chiuse, con areazione delle aule, scrivanie, microfoni e maniglie igienizzati.
«Rimodulazione». «Aggiornato». «Rinvio». Basta dare uno sguardo alla home page del sito del Tribunale di Bari per rendersi conto della portata della ennesima tegola caduta, causa Covid, su una macchina giustizia barese di per sé ammaccata. Sette pagine di avvisi nei quali i giudici delle diverse sezioni penali (gip-gup, dibattimentali, riesame) indicano le udienze che si possono celebrare (pochissime) e quelle che, purtroppo, a causa del rischio assembramento nelle aule di udienza nel palazzo di via Dioguardi sono state aggiornate.


Il Covid fa paura anche nelle aule di giustizia e i presidenti delle sezione penali sono corsi ai ripari, dal momento che la provincia di Bari è tra le più colpite in assoluto. Del resto, «In particolare il palazzo di via Dioguardi dove ha sede il Tribunale penale e la Procura della Repubblica - si leggeva nel precedente provvedimento - ha gli spazi e transito delle persone molto ridotti, con il conseguente concreto rischio di determinare assembramenti non consentiti proprio nelle aule di udienza o nei limitati spazi adiacenti alle aule». Da scongiurare i «rischi connessi alla prolungata sosta nelle aule». Avvocati «volontari», continueranno anche da lunedì ad avere il compito di presenziare alle udienze di rinvio per evitare di cadere nel girone infernale delle notifiche che ingolfano le cancellerie e che spesso incidono sul regolare svolgimento dei processi. Le date di rinvio saranno pubblicate sul sito del Tribunale.

Privacy Policy Cookie Policy