Il caso

Parco Giustizia a Bari, avvocati e Corte d'Appello: «Inaccettabili tempi del 2028»

Redazione online

Cassano: 'chiediamo al Ministero della Giustizia procedure semplificate'

BARI -  Aspettare otto anni per la realizzazione del primo dei sei lotti del Parco della Giustizia di Bari «non è sostenibile, la città non se lo può permettere». Il presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, che presiede la Conferenza permanente, commenta così i tempi previsti dal cronoprogramma trasmesso dall’Agenzia del Demanio che, per il solo lotto degli uffici penali, Tribunale e Procura, prevede come data di fine lavori il 2028.
«Se poi si considerano eventuali ricorsi al Tar e sospensive e la successiva esecuzione degli altri cinque lotti - continua Cassano - questa opera per essere completata richiederebbe tempi impossibili da sostenere per l’odierna realtà degli uffici giudiziari baresi».
Per questo la Conferenza permanente ha deliberato oggi all’unanimità di trasmettere al ministero della Giustizia e, per conoscenza, al Comune di Bari, una nota con la quale chiede «per l'ennesima volta che l’opera sia inserita tra i progetti del Recovery Plan - dice il presidente della Corte d’Appello - per ottenere la copertura finanziaria complessiva, che consentirebbe anche di limitare il frazionamento del progetto in lotti, che evidentemente risponde a una esigenza di frazionamento dei costi». «E poi - spiega Cassano - abbiamo bisogno di procedure semplificate per accorciare i tempi, con qualcuno che si occupi a tempo pieno di questa vicenda, come un commissario straordinario. Ci rivolgiamo questa volta come istituzione al ministero, chiedendo una presa di responsabilità». 

«È inaccettabile la tempistica per la realizzazione del primo lotto del Parco della Giustizia di cui si è preso atto nel corso della Conferenza permanente: il 2028». Lo dichiara il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì a margine della riunione con i vertici degli uffici giudiziari baresi ai quali è stato trasmesso il nuovo cronoprogramma per la realizzazione del primo lotto del nuovo Parco giudiziario, nelle ex caserme dismesse Milano e Capozzi, stimata tra sette anni.
La Conferenza permanente «all’unanimità - dice Stefanì - si è espressa invocando un commissario ad hoc e misure straordinarie per addivenire in tempi più brevi di quelli ipotizzati alla realizzazione del nuovo polo giudiziario barese. Sette anni per il solo primo polo: si tratta di un allungamento spropositato dei tempi a cui il foro barese non può sottostare. È giunto il momento che il tema venga posto al centro dell’agenda di Governo e, per questo, la commissione permanente ha richiesto formalmente al ministero di Giustizia di inserire il Parco della giustizia di Bari tra le opere da finanziare prioritariamente con le risorse del Recovery Plan».

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