nel Barese
Sammichele, braceria viola orario di chiusura: sigilli per 5 giorni
Il titolare rammaricato: «Perse tutte le prenotazioni del pranzo domenicale»
«Vi comunichiamo con grande dispiacere e un pizzico di rabbia che l’apertura prevista per oggi e domani a pranzo è annullata, sperando di non aver creato disagio a chi, per l’occasione, doveva spostarsi da lontano». Questo l’annuncio dei titolari di una braceria di Sammichele sulla pagina social.
Il motivo? La chiusura per 5 giorni imposta dal prefetto e fatta eseguire da Carabinieri e Polizia locale perché il locale dopo le 24 di qualche notte fa era ancora in piena attività, violando il Dpcm del 13 ottobre.
Apposti i sigilli alla porta di ingresso. I gestori scrivono che la chiusura si verifica «a seguito del blitz di Polizia locale e Carabinieri in stile anticamorra, ricevuto il primo sabato dall’entrata in vigore del Dpcm che imponeva di non fare accomodare più nessuno dopo le 24».
Il post prosegue: «Siamo stati denunciati dal comando dei vigili alla prefettura che ha emesso il verbale la scorsa settimana, immediatamente pagato, e hanno atteso ieri sera (venerdì, ndr) per comunicarci la massima pena della chiusura di 5 giorni, sigillando l’ingresso come se fossimo dei criminali».
La nota sui social conclude polemicamente: «Quando si ha l’appoggio di 24 collaboratori con le loro famiglie a carico che da un giorno all’altro puoi mandare tutti a casa, il pensierino di essere criminale ti passa per la mente».
Sulla vicenda interviene il sindaco, Lorenzo Netti, con un proprio post. «Il 13 ottobre 2020 a seguito di emanazione del Dpcm tutte le attività di ristorazione avevano l’obbligo della chiusura alle ore 24. Sabato 17 ottobre i Carabinieri e gli agenti di Polizia locale erano in servizio per gli opportuni controlli sul rispetto delle norme anti Covid. Alle 23,30 si rilevava davanti a un locale di ristorazione la presenza di non meno di 70 avventori in attesa di poter entrare e cenare. L’orario di chiusura era alle 24, mancavano 30 minuti».
Quindi: «Alle 23,45 - ricostruisce il sindaco - la pattuglia congiunta di Carabinieri e agenti della Polizia locale entrava nel locale e informava che mancavano pochi minuti alla chiusura e che si doveva procedere a fare defluire la clientela. Per tutta risposta si faceva entrare un’altra comitiva di non meno di 10 persone. Seguivano la dichiarazione di indisponibilità e impossibilità a osservare l’orario disposto dall’autorità governativa e l’invito alle forze dell’ordine a procedere alla verbalizzazione».
Risultato: «Alle 00,50 il locale era ancora in piena attività», conferma Netti.