IL processo
Omicidio Valente a Bisceglie, 30 anni al killer assolto il boss Capriati ritenuto mandante
Trent'anni di reclusione per Paolo De Gennaro mentre il boss della città vecchia è stato assolto per non aver commesso il fatto
Trent'anni di reclusione per Paolo De Gennaro e assoluzione per non aver commesso il fatto per Filippo Capriati. E' il dispositivo di sentenza emesso dal gup del tribunale di Bari, Giovanni Anglena, al termine del processo celebrato per rito abbreviato nei confronti del presunto esecutore materiale e del mandante dell'omicidio di Girolamo Valente, ucciso a Bisceglie nell'agosto del 2017.
Il giudice ha accolto le tesi difensive dei legali di Capriati, avvocato Giancarlo Chiariello e Gaetano Sassanelli, mentre per De Gennaro non ha avuto dubi e lo ha dichiarato colpevole.
Secondo la Dda di Bari c’era stato un accordo tra Paolo De Gennaro, ritenuto l’esecutore materiale, e il boss Capriati per realizzare l’omicidio nell’ambito di una guerra tra gruppi criminali per il controllo del traffico di droga nella città del nord barese. Dal capo clan Capriati, cioè, sarebbe arrivato l’ok all’agguato e la rassicurazione di successiva protezione in caso di ritorsioni. Una ricostruzione che la difesa del boss ha contestato.
Tuttavia, già un anno fa il tribunale del Riesame, aveva annullato l'ordinanza emessa a carico di Capriati per assenza di gravi indizi.
Capriati, tuttavia, resta in carcere perchè condannato a 20 anni di reclusione nell'ambito nel processo sulle infiltrazioni nella gestione dei servizi al Porto di Bari.