Spettacoli

Bari, 30 anni di TeatroTeam e quell'idea del grande pubblico

Livio Costarella

Tutto cominciò con Francesco De Gregori

Trent’anni di attività, centinaia di spettacoli (molti dei quali entrati nella storia) e un arricchimento non solo per la città di Bari, ma per tutta la Puglia e il Sud Italia. Se il Teatroteam ha compiuto tanta strada, lo si deve all’illuminata intuizione del suo fondatore, Bartolomeo Pinto: il 25 giugno 1991 si inaugurava - con un concerto memorabile di Francesco De Gregori - quello che ancora oggi è uno dei teatri più grandi d’Italia (progettato da Vincenzo Nuzzolese): 2156 posti, tra platea (1406) e galleria (750), con un palcoscenico di 18 metri di larghezza, 12 di profondità e 9 di altezza, e attrezzature tecnologiche all’avanguardia nell’ambito teatrale. L’idea di Pinto era appunto quella di fare «team»: una squadra familiare vincente - con le figlie Samantha (ufficio stampa) ed Eva che lo coadiuvano nella direzione artistica -, perché «il teatro è vita», come recitava un motto dello stesso teatro, qualche tempo fa.

E mentre la trentesima stagione è pronta ad iniziare fra poco più di un mese, Pinto ne parla con l’affetto e l’orgoglio di chi porta avanti l’avventura imprenditoriale ai massimi livelli. Soprattutto nel periodo complicato odierno. «Maturai la scelta di fondare il Teatroteam già nel 1988, dopo aver lavorato dal 1981 alla direzione artistica del Petruzzelli insieme a mio fratello Ferdinando, con grande operosità anche sul piano manageriale e contrattuale. D’altra parte vengo da una famiglia legata da sempre al mondo dello spettacolo: mio padre era il responsabile per tutta l’Italia meridionale della Warner Bros».
Il Teatroteam nacque dunque con un’ambizione precisa: conquistare il grande pubblico e non farlo più emigrare. «A cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 i baresi andavano a Roma per vedere le commedie di Garinei e Giovannini. A pensarci oggi fa sorridere. Così nella prima stagione i concerti di musica leggera furono protagonisti: ne ospitammo quasi una trentina».

Un vero e proprio cavallo di Troia: gli emigranti dei Garinei e Giovannini trovarono al Teatroteam una collocazione stabile. Fino ai prestigiosi artisti internazionali che hanno richiamato il grande pubblico da tutto il Sud Italia. Qualche nome? Liza Minnelli, Ray Charles, Burt Bacharach, Dionne Warwick, B.B. King, Randy Crawford, Barry White, George Benson, James Taylor, Pat Metheny, Charles Aznavour. Tra gli italiani, Baglioni, Bocelli, Dalla, Cocciante, Fossati, Venditti, Morandi, Ligabue, Arbore, Paoli, Zero, Antonacci, Conte. Per non parlare di attori e registi, dei musical più accorsati e degli spettacoli di danza di livello internazionale, dal classico al contemporaneo.

Dopo trent’anni, i numeri sono sotto gli occhi di tutti: il Teatroteam è nella top ten della classifica della «Borsa Teatro» dell’Agis ogni anno (per numero di spettatori e biglietti staccati), senza un centesimo di finanziamento pubblico. «Numerosi i ricordi indelebili - conclude Pinto - come il concerto nel 1993 di Bob Geldof, sceso a cantare in platea, in una dimensione straordinariamente intima. E poi ci sono i casi come L’arcobaleno, lo spettacolo di Banfi in programmazione per ben 21 giorni nel 1996, con più di ventimila spettatori. Fu incredibile».

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