La ricorrenza

Noci, l'Abbazia Madonna della Scala compie 90 anni

Gennaro Antonio Galluccio

Per la guida San Paolo spicca come uno dei 100 monasteri d’italia per spiritualità e accoglienza

Noci -  «Che bel posto! Il suo silenzio mi dà serenità!». Novant’anni fa l’architetto milanese Ugo Zanchetta progettò e diresse, sulla collina della Madonna della Scala di Noci, l’Abbazia. Per la Guida San Paolo è uno dei 100 monasteri d'Italia per accoglienza e spiritualità, dove singoli e gruppi possono condividere i ritmi di una vita monastica.

I monaci fondatori (Giovanni Batt. Ceci (superiore), Gaetano Silvestri, Prospero Farioli, Cornelio Biondi, già ing. Agostino Lanzani), che l’ab. Emmanuele Caronti condusse il 12 luglio 1930 da «S. Giovanni Evangelista» di Parma, prima di risiedervi dimorarono due anni a Noci, ospiti dell’arciprete Vito Intini. L’11 luglio 1957 Pietro Marino titolava su Tempi Nostri: l'Abbazia«la Montecassino di Puglia». Fu profeta? Infatti l'antico cenobio, divenuto grancia, era dipendenza cassinese. Sarà un abate della Montecassino delle Puglie, p. Donato Ogliari, a prender le redini di Montecassino (23-10-2014). L’incerta documentazione circa la dipendenza cassinese del distrutto cenobio ha indotto qualcuno a ipotizzarlo dipendenza di Cava dei Tirreni, per cui la badia figlia avrebbe soccorso la badia madre, poiché il suo priore p. Michele Petruzzelli ne ha preso le redini abbaziali (14-12-2013). Notarnicola, ad agosto1930 scriveva “Santa Maria della Neve in Noci… In questo giorno, che diventerà memorando nella nostra storia, perché si pone e benedice la prima pietra angolare dell'erigendo Cenobio sul colle della Scala, e sui ruderi di quello, che l'ingiuria del tempo in circa 1500 fa del tutto fatto sparire, esultiamo e diamo lodi alla ... gloria di Colui, che tutto muove… perché nelle Sue Superne compiacenze predilesse la Terra di Noci, prima che Noci vi fosse».

Un 90° di fondazione monastica racchiude molti eventi che ne indicano la robustezza morale, messa a dura prova nella nostra epoca veloce e fluida. Prima dell'arrivo dei fondatori, l'arida collina era quasi disabitata, eccetto la chiesina, una masseria e la Villa Lenti, una delle più belle di Puglia.

L'avv. Oronzo Lenti e la contessa Giustina, figlia diFilippo Bacile barone di Castiglione (Spongano di Lecce), la lasciarono in eredità alla primogenita Laura. Questa invitò l’abate Caronti a rifondarvi un cenobio che continuasse i fasti dell'antico. La sua collina ora verdeggia di conifere e quercioli, di mandorli e ulivi fino a Lago Milecchia, dove, da 60 anni, c’è un lago artificiale.
Nell'ultimo decennio i benedettini, oltre a pregare, hanno condiviso con la popolazione mondiale paure e disagi per il Covid 19, ripristinando le Rogazioni, per chiedere a Dio la fine della nuova peste. All'abbazia di Noci vada anche l'auspicio, che il fondatore abate Caronti fece scrivere sulla pergamena posta nella prima pietra: «Vigeat hic, Domine, vera fides, timor Dei, fraterna dilectio et inviolabilis sanctae Regula Observantia». (Regnino, qui, Signore, vera fede, timor di Dio, fraternità e l’inviolabile osservanza della santa Regola di San Benedetto).

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