Il fenomeno
Bari e provincia: in 50 anni scomparse 6370 persone, metà sono minori
Il cyberbullismo, l’adescamento in rete il ricatto o l’estorsione sessuale sono le cause di fughe potenzialmente tragiche
BARI - «Ma moltissimi, troppi, scompaiono nel nulla. Sono come il fumo di una sigaretta, come gocce di pioggia sulla sabbia: rapiti, portati via dalle loro famiglie». Il brano, estratto dal libro Pezzi di ricambio di Giovanni Canestrelli, già direttore della Scuola di Polizia della Regione Campania, compare nella 23esima relazione semestrale del Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse, ufficio del Ministero dell’Interno che attua la strategia di contrasto al fenomeno coinvolgendo le forze dell'ordine e la magistratura. Secondo i recenti dati forniti, le denunce di scomparsa dal 1974 al 30 giugno 2020 in provincia di Bari sono state 6.370, di cui 355 relative a over 65, 3.316 a maggiorenni e 2.699 a minorenni. In quanto alla rilevante percentuale di minori, sono 159 i bambini spariti nella fascia di età fino ai 10 anni, 518 in quella 11-14 e 2.022 in quella 15-17).
RIDUZIONE Non ci sono riscontri provinciali, ma in Italia nel 2020 i casi registrati dalle forze dell’ordine sono diminuiti finora del 31% rispetto all’anno scorso, effetto del lockdown causato dall’emergenza sanitaria. Nei primi sei mesi del 2019 le denunce di scomparsa sono state 7.027 (5.145 le persone ritrovate) rispetto alle 4.833 (3.052 ritrovamenti) dello stesso periodo di quest’anno, presentate per 2.541 minori, 1.986 maggiorenni e 306 over 65. Non a caso, il mese che registra la maggiore variazione coincide con aprile (decremento del 72,19%) con punte che hanno superato l’80% di riduzione per quanto riguarda le scomparse di cittadini stranieri.
MINORENNI Secondo l’indagine, focalizzando la platea dei minori, il 65% delle scomparse è legato alle fughe di adolescenti, il 20% alle sottrazioni da parte di familiari e il restante 15% a sparizioni di altro tipo (violenza, abusi, negligenza) compresi gli eventi accidentali (ferimenti e morte improvvisa). Dall’osservazione, sulla base delle diverse analisi pubblicate da esperti e organizzazioni interessate al fenomeno come Telefono Azzurro, è stato possibile rilevare che il minore adolescente si allontana per situazioni di disagio familiare, mancato rendimento scolastico o per altre vicende legate a consumo di stupefacenti e, a volte, anche per debiti insoluti. A ciò da qualche anno si aggiungono l’uso distorto della rete e dei dispositivi digitali mobili di cui dispone la maggior parte degli adolescenti. Il cyberbullismo, l’adescamento in rete (grooming), il ricatto sessuale (sexting) o addirittura l’estorsione sessuale (sextortion) rappresentano sempre di più un serio pericolo per i giovanissimi, che a volte cercano nella fuga una scappatoia che può trasformarsi in tragedia.