L'INCHIESTA

Il cemento avanza: Bari e Modugno maglia nera

Flavio campanella

Il rapporto sul consumo di suolo dell’Istituto superiore per la protezione ambientale. Nel Barese finora sono stati consumati 36.749 ettari di suolo (il 9,61% dell’intera superficie) con un incremento nel 2019

«Il Rapporto Ispra è preoccupante. Lo spreco di suolo, col cemento che avanza, purtroppo anche nelle aree a rischio idrogeologico e sismico, mi riporta a sottolineare l’urgenza di accelerare l’iter di approvazione del Ddl dedicato. Per questo rivolgo un appello alle forze politiche a procedere rapidamente». Le parole sono di Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, seguite da una dichiarazione d’intenti. «Il suolo è una risorsa non rinnovabile e non va sprecata. I dati presentati dall’Ispra ci dicono che oggi ogni neonato nasce in Italia con una dote di cemento di 135 metri quadrati. Non è questa l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti. Dobbiamo agire subito se vogliamo arrestare questo processo, invertendo la rotta, puntando sulla rigenerazione urbana, sul riutilizzo degli edifici dismessi che possono diventare spazi fruibili per i cittadini, contrastando duramente ogni forma di abusivismo che deturpa il paesaggio aggirando leggi e norme di sicurezza».

LA PROVINCIA DI BARI - Il consumo di suolo continua a trasformare senza sosta il territorio da anni, anche in provincia di Bari, come emerge dai dati disaggregati forniti dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, braccio armato del dicastero di via Cristoforo Colombo. Nel Barese finora sono stati consumati 36.749 ettari di suolo (il 9,61% dell’intera superficie) con un incremento anche nel 2019 di 156,28 ettari, un risultato che ci pone in posizione avanzata nella classifica nazionale, comandata dal Veronese (+257 ettari), seguito dal Bresciano (+184) e dalla provincia di Roma (+183).

La bocciatura riguarda anche il capoluogo: Bari è tra i comuni italiani con più di 100mila abitanti che hanno registrato il maggiore incremento (+32,8 ettari) negli ultimi 12 mesi (tanto da piazzarsi al quarto posto nella top ten guidata da Roma), spiccando ovviamente nella graduatoria assoluta regionale (seconda Troia, con 26,4 ettari in più, terza Foggia, con 22,5). Indagando, poi, in termini di percentuale di superficie artificiale rispetto ai confini amministrativi (leggi densità) si scopre che Bari anche quest’anno presenta un tasso molto alto di suolo consumato (42,9%), seguita, nella graduatoria regionale, dalla vicina Modugno (41,49%) e dalla salentina Aradeo (28,11%), un centro che condensa in circa 850 ettari (8,58 km quadrati) una popolazione di oltre 9mila residenti (9.153).

INSEDIAMENTI - Ciascun comune ha la sua specificità. Non v’è dubbio, però, che Bari e Modugno, oltre a un centro urbano evoluto, paghino l’estensione degli insediamenti industriali e produttivi (ma anche la tendenza a rosicchiare sempre di più in periferia). L’edilizia residenziale è invece il tarlo delle cittadine dell’hinterland barese. Tra gli altri 39 comuni della provincia, risaltano le cifre di Capurso e Valenzano (un quinto del territorio è ormai coperto…). Rimanendo al 2019, Capurso e Valenzano hanno però incrementato il consumo (+ 0,4%) al di sotto della media provinciale, mentre Bari (+ 0,6%) e Modugno (+ 0,8%) hanno continuato più o meno speditamente, ma meno di Bitonto (+ 0,9%), dove il dato complessivo è di 1.358 ettari compromessi, pari al 7,9 per cento del territorio.

I complimenti vanno fatti a Poggiorsini (solo il 4,6% di consumo complessivo e zero nell’anno), il cui contesto però è prevalentemente rurale. Da notare, invece, i dati riguardanti Monopoli (+ 0,8% su base annua), che ha raggiunto il 12,5% di consumo in termini assoluti (1.958 ettari utilizzati).

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