Disagi

Bari, troppi impiegati in telelavoro: code all'Agenzia delle Entrate

Redazione online

Le stringenti norme anti contagio rimangono in vigore negli uffici pubblici . «È scandaloso quello che succede qui»

Bari - Alle 8 e 15 era riuscito a prendere il numero A057. E il sole a quell’ora, in via Amendola, picchiava moderatamente. Alle 10 è andato in escandescenze non solo perché ha cominciato a sudare ma perché in quel momento stava entrando appena il numero A024. Così si è fatto un selfie con alle spalle la piccola folla in attesa davanti all’Agenzia delle Entrate e lo ha mandato a uno dei nostri giornalisti. «Fate un pezzo. È scandaloso quello che succede qui».

Alle 11, quando arriviamo, c’è ancora gente in fila. Qualcuno ha trovato riparo in una mezza striscia d’ombra, sotto il porticato del palazzo. Qualcun altro compila moduli in mezzo alla strada. Cosa sta succedendo all’Agenzia delle Entrate? Facile: mentre l’emergenza Covid sembra (sembra...) rientrata nella stragrande maggioranza di bar, ristoranti, locali & affini, le stringenti norme anti contagio rimangono in vigore negli uffici pubblici. Di più: gli uffici di via Amendola dell’Agenzia delle Entrate il pomeriggio rimangono chiusi (sempre per l’emergenza sanitaria, come recita un foglio A3 incollato su una delle porte d’ingresso.

E non è tutto. Molti dipendenti sono ancora in smart working. Lo conferma Carmine, che riemerge dagli uffici dopo aver finalmente sbrigato le sue pratiche. «Sono tutti al telelavoro, praticamente non c’è personale. È ovvio che si creano le code. Se il lavoro che normalmente fanno in 10 lo devono fare in 3, è chiaro che va tutto a rilento. Ma è una vergogna: se fosse uno studio privato, invece che un ufficio pubblico, tutto questo sarebbe impensabile».

Lo smart working è un tema forte di questa «ripresa». I dipendenti fisicamente a casa sono un motivo di sicurezza ma soprattutto un elemento di risparmio e in alcuni casi (come quello dell’Agenzia delle Entrate) un ostacolo all’efficienza del servizio. Ed è sempre più fondata la possibilità che gli smart workers rimangano tali almeno fino al 31 dicembre. Con buona pace di utenti, cittadini e clienti.

Ma c’è qualcosa di schizofrenico nell’architettura di regole che sta governando la cosiddetta Fase Tre, con le attività diurne in qualche modo paralizzate dalle norme anti contagio e le attività serali che viceversa raccontano il totale ritorno alla normalità. O magari la totale incoscienza.

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