Dopo il salvataggio
Popolare di Bari, affluenza agli sportelli normale: panico scongiurato. Decaro: «Risparmi famiglie quasi al sicuro»
Tra i clienti in coda resta l’apprensione per il futuro dei propri risparmi, ma sembra prevalere la sensazione di sollievo dopo l’intervento deciso ieri sera dal consiglio dei ministri
BARI - C'è affluenza sostenuta, ma non superiore a quanto avviene di solito di lunedì e in un giorno di scadenze come è oggi (scade il termine per pagare la rata Imu) agli sportelli nelle filiali della Banca Popolare di Bari.
Il decreto approvato ieri sera dal governo per il salvataggio della banca sembra avere disinnescato la temuta reazione di panico tra i correntisti che avrebbe potuto indurre questa mattina alla riapertura ad una corsa agli sportelli per prelevare o addirittura chiudere conti correnti.
Tra i clienti in coda resta l’apprensione per il futuro dei propri risparmi, ma sembra prevalere la sensazione di sollievo dopo l’intervento deciso ieri sera dal consiglio dei ministri.
LE PAROLE DI DECARO - «Oggi Bari può guardare sicuramente con più fiducia al futuro perché la Banca Popolare di Bari è un tassello fondamentale del tessuto economico e produttivo del nostro territorio. Il governo con il decreto approvato ieri sera non ha messo in sicurezza solo la Banca ma migliaia di famiglie e i loro risparmi e centinaia di aziende che a loro volta sono il futuro di altre famiglie. Da sindaco della città e dell’area metropolitana non potevo non essere preoccupato per le sorti dell’istituto bancario e bene ha fatto il Governo a dimostrare responsabilità. Ora è giusto che dopo aver messo in sicurezza i risparmi delle famiglie si vada avanti per accertare le responsabilità di questa vicenda anche per restituire fiducia ai cittadini». Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, a proposito del decreto sul salvataggio della Banca Popolare di Bari.
«I risparmi delle famiglie sono quasi al sicuro, nel senso che il decreto deve trovare poi attuazione». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente di Anci, Antonio Decaro, parlando della situazione della Banca Popolare di Bari a margine dell’evento de Il Sole 24 sui 30 anni dell’indagine sulla qualità della vita.
«Per fortuna è stato approvato ieri altrimenti avremmo rischiato lo sgretolamento del tessuto economico di Bari ma anche di buona parte della regione Puglia e della città di Teramo e del territorio. - ha aggiunto - perché Banca popolare di Bari ha acquisito anche la Tercas. E i primi problemi della banca popolare di Bari nascono proprio dall’acquisizione di Tercas».
«Le famiglie guardano con più fiducia al futuro. Centinaia di aziende finanziate dalla banca vedono con più fiducia al futuro e anche i lavoratori. Credo che ora sia arrivato il momento di capire cosa sia successo. - ha continuato -. Lo farà la magistratura con un’inchiesta. Ma credo che lo dovrà fare anche il Parlamento per capire chi dovrà controllare e poi chi controlla le banche».
Ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa rischiano i correntisti e gli azionisti o obbligazionisti della Banca, Decaro ha risposto: «I correntisti per fortuna non rischiano nulla. Azionisti e obbligazionisti vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Sarà utilizzato il Fondo Interbancario, che è un fondo privato che nel passato magari non si poteva utilizzare, ma abbiamo dimostrato all’Ue che è un fondo privato, quindi non è un vero e proprio aiuto di Stato».
«Si, abbiamo avuto rassicurazioni dal governo in queste ore. Nonostante le fibrillazioni». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente di Anci, Antonio Decaro, parlando della situazione della Banca Popolare di Bari a margine dell’evento de Il Sole 24 sui 30 anni dell’indagine sulla qualità della vita.