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Bari, piazza Cesare Battisti buia regno di spacciatori e baby gang

 
Gaetano Campione

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Gaetano Campione

Bari, piazza Cesaree Battisti buia regno di spacciatori e baby gang

Illuminazione assente: alle spalle dell’Ateneo e nei luoghi della movida il ritorno dei fenomeni criminali mina la percezione di sicurezza dei cittadini

Mercoledì 13 Novembre 2019, 15:25

15:28

La città buia fa più paura. Perché l’equazione luce uguale sicurezza è condivisa da tutti. Eppure in piazza Cesare Battisti, nel cuore del centro cittadino, non è così. Le zone buie sono tante, troppe. Come i lampioni dell’illuminazione cilindrici, a colonna, che non funzionano. Le lampadine fulminate che nessuno sostituisce o la mancata manutenzione hanno fatto sì che la città delle ombre si sia estesa a macchia d’olio, vanificando in gran parte l’impegno di migliorare la qualità degli spazi pubblici, di una delle piazze più frequentate.

Inevitabilmente la percezione di insicurezza aumenta se devi camminare lungo i viali scansando gruppi e gruppetti di persone che stazionano, soprattutto nella zona più interna e meno frequentata. Ci sono gli inevitabili senza fissa dimora col loro bazar mobile fatto di cartoni, cianfrusaglie e coperte; i potenziali spacciatori pronti a soddisfare le richieste di una clientela mordi e fuggi (basta sedersi sulle panchine e osservare i passaggi di mano furtivi e le ronde sulle immancabili e-bike sempre in giro); i chiassosi appassionati delle bevute all’aperto (ma non è vietato vendere alcolici ai minorenni?) e qualcuno sempre pronto ad attaccare briga con una scusa.

Sembra di essere tornati indietro negli anni. Un salto nel passato quando le indagini della Polizia consentirono di sgominare una banda di pusher extracomunitari molto attiva nella zona, approfittando della complicità di piante, pergolati e scarsa illuminazione. Lo stesso copione visto e rivisto per anni a piazza Umberto, ridimensionato, se non addirittura scomparso, una volta che è stato installato un nuovo impianto di illuminazione. Il nesso non è casuale. In piazza Cesare Battisti non si vedono più in giro neanche i militari che sostavano al centro della piazza. Una presenza comunque rassicurante, la loro, di cui non c’è più traccia. Lì, invece, dove l’illuminazione funziona, i ragazzi chiacchierano, si intrattengono e i bambini si divertono sui giochi all’aperto. Sembrano due pezzi separati della città, divisi da un muro di ombre. Chi e quando interverrà per ripristinare le regole del mondo della luce?

Da piazza Cesare Battisti alle strade della movida degli adolescenti. La notizia è che sono ritornate in azione le baby gang. Due segnali, inquietanti e pericolosi, di una realtà che rischia di aumentare, favorita dalla mancanza delle denunce di chi viene aggredito senza motivo. A Cecilia (nome di fantasia) hanno rotto il labbro con un pugno in via Fiume, alle spalle del teatro Petruzzelli. Lì, nei fine settimana, si incontrano decine di ragazzini. Chiacchierano, fumano, bevono. La settimana scarsa una baby gang tutta rosa ha prima afferrato per i capelli Cecilia, poi la più grande del gruppetto l’ha colpita con un pugno sul viso. Quindi schiaffi e calci, fino a quando la ragazzina è riuscita a fuggire. Nessuno è intervenuto, nessuno ha avvisato polizia o carabinieri. I commenti raccolti? «Sono del San Paolo e fanno paura già così. Si figuri se sanno che qualcuno ha presentato una denuncia».

Stessa scena, cambia solo il colore della baby gang, in via Venezia. Francesco (altro nome preso a caso) è stato affrontato da una decina di bulli senza un motivo. Lividi sul volto, due denti storti, tanta paura da una parte e tante risate dall’altra. Le aggressioni di Cecilia e Francesco hanno fatto il giro della tribù del sabato sera. L’omertà però, rischia di diventare complicità, di trasformare i superuomini o superdonne i bulli del fine settimana. Conviene ancora subire o reagire chiamando 112 e 113? L’attenzione delle forze dell’ordine c’è. Ma se nessuno le avvisa.

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