L'intervista
Arturo Brachetti a Bari: «Niente come la fantasia ci rende felici»
Il 26 e il 27 ottobre porta al TeatroTeam il suo spettacolo "Solo"
Arturo Brachetti, la leggenda del trasformismo più veloce al mondo, tornerà per la quarta stagione in tour in Italia. Dopo 300.000 spettatori sarà a Bari il 26 e il 27 ottobre per inaugurare la rassegna NonsoloProsa al Teatroteam con lo spettacolo, di cui è l’unico protagonista, intitolato Solo.
Sette stanze, uno show, un protagonista dai mille volti. Questo è Solo, un varietà surrealista e funambolico di un’ora e mezza, un magico viaggio nella mente del poliedrico artista, nei suoi sogni, ricordi e fantasie, ma anche in quelli di tutti noi. Una casa della memoria e delle emozioni, con 60 personaggi che prendono vita grazie alla magia di questo maestro dell’imprevedibile.
Dunque un ritorno all’origine per l’artista torinese in questo spettacolo tra verità e finzione, magia e realtà.
Brachetti, ma allora come ci stupirà in questo suo lavoro?
«È un the best of, perché racchiude tutte le possibilità di sorpresa, una ogni 20 secondi, con un ritmo molto incalzante. È un viaggio nel mio inconscio infantile che poi è un po’ quello di tutti noi. Non voler invecchiare, voler volare, dar sfogo alla fantasia. Tra ombre cinesi, laser design e video mapping, è un varietà poetico e molto appagante. È la storia di un Peter Pan tredicenne in un corpo di sessantenne che fa la pace con la sua ombra che qui è interpretata da Kevin Michael Moore. È il Peter Pan che è in tutti noi e non vuole morire, mentre l’ombra rappresenta la parte terrena e razionale che vuole riportarci con i piedi per terra».
In un certo senso con questo spettacolo, in cui torna ad essere one man show, lei aprirà agli spettatori le porte della sua casa, una casa senza luogo e senza tempo.
«Si tratta infatti di una grande scatola di cartone con sette stanze che poi è la casa di tutti, con le sue favole, che metaforicamente racconta tutti gli aspetti della nostra vita. E gli spettatori sono invitati in questo percorso-spettacolo che si adatta ad una larga fascia di età, dai 5 ai 105 anni».
Insomma con lei tutto è possibile e non c’è limite alla fantasia.
«I limiti possono essere rappresentati dai soldi e dagli spazi teatrali. Ma le idee e la creatività sono importanti e talvolta lo sono più dei soldi. Purtroppo oggi Internet impigrisce la fantasia. I ragazzi trovano sull’iPad ciò che noi un tempo potevamo solo immaginare».
Volare con la fantasia aiuta a vivere meglio?
«È assolutamente necessario. Senza la fantasia, l’illusione, il mondo parallelo che talvolta ci si inventa, non saremmo esseri umani, ma degli animali tristissimi. Il mio motto è il seguente: È la realtà immaginata quella che ci rende più felici».
Tra il nostalgico, il poetico e il divertito Brachetti, che non ha rivali negli spettacoli di trasformismo, in questo as-Solo darà vita a fiabe e ricordi in una sorta di isola che non c’è tra un caleidoscopio di luci, costumi e illusioni.
Dopo Bari lo show toccherà altre città tra cui Torino, Roma, Firenze e successivamente sarà in Francia, nel Regno Unito e in Svizzera.