L'inchiesta
Bari e il turismo, viaggio fra info point chiusi o nascosti
Chiuso nei festivi lo sportello di piazza Moro e il punto di piazza del Ferrarese è lontano e non segnalato
Piazza Moro, canicola di una domenica di agosto. Una frotta di turisti esce dalla stazione, trolley al seguito e naso per aria. Tra taxi e autobus in sosta, l'occhio attento di chi è appena arrivato in una città sconosciuta va alla ricerca dell'infopoint turistico; deve attrezzarsi quanto prima sulle proposte che il posto offre. Eccolo: avvistato un «Infopoint Pugliapromozione agenzia regionale del turismo». Ma ahimè, è domenica. Chiuso. Di domenica, chiuso.
A onor del vero, è chiuso anche ogni giorno per la pausa pranzo. E il sabato apre solo di mattina. Certo, se raggiungi piazza del Ferrarese trovi il «Tourist Information Bari (IAT)», aperto ininterrottamente dalle 9 alle 19.30. Ma se arrivi con il treno e non sei indigeno, come fai a saperlo?
E, soprattutto, come ci arrivi a piazza del Ferrarese?
In base ai dati Istat sul bacino dei turisti ufficiali, nel 2015 il numero di strutture ricettive nell’area metropolitana di Bari è aumentato del 13,3%.
Sempre nell'area metropolitana, nel 2017 ci sono stati 989mila arrivi per 2,28 milioni di pernottamenti.
Però, se sbarca il crocerista alla controra e passeggia nella Città vecchia, nella migliore delle ipotesi trova aperte ben poche attività che possano connotare l'identità della città e muovere l’economia locale.
E, peggio ancora, se i nostri turisti che abbiamo lasciato alla stazione riescono ad arrivare a piazza del Ferrarese, saranno in seria difficoltà in caso di «bisognino» urgente. I bagni pubblici più vicini sono sul lungomare Imperatore Augusto, vicino alla Basilica di san Nicola. Questi, aperti ad orario continuato fino alle 22. Gli altri bagni pubblici, situati in centro e raggiungibili più o meno a piedi dalla stazione, sono a piazza Umberto. Ma lì bisogna rispettare gli orari per far pipì: 9.30-13.30, 17-22.
Quanto ai servizi igienici ospitati fino a poco fa in piazza del Ferrarese, sono stati chiusi perché stanno riqualificando l’ex Mercato del pesce, dove erano collocati. «Figlia mia, io mica ci arrivo fino a san Nicola per far pipì - dice il nonnetto che mi guarda girovagare là intorno - meno male che ci sono le palme qua sotto la muraglia».
Non da meno il commento dei Vigili urbani, presenti in zona: «Sono tante le richieste dei turisti che non sanno dove andare. Molti locali, peraltro, non consentono l’uso dei loro servizi igienici».
La Città metropolitana, intanto, guarda lontano: è in corso la fase sperimentale della «Terra di Bari Guest Card», della quale parliamo a fianco, e il sindaco Antonio Decaro qualche giorno fa ha lanciato la proposta di organizzare corsi gratuiti di lingua inglese e lingua russa per i lavoratori delle strutture ricettive, bar, ristoranti, alberghi, o negozi che comunque dimostrino l’orario continuato delle loro attività. L'anno scorso i corsi sono stati frequentati dagli agenti della Polizia Locale.
Si tratterebbe di sostenere nuove forme di occupazione o imprenditorialità. Associazioni di categoria e sindacati, già interpellati, hanno dato la loro disponibilità: i loro enti di formazione hanno i fondi per sostenere questi progertti. È un modello di formazione già utilizzato dal Comune nell'ambito della festa di San Nicola da tre anni; corsi gratuiti per le signore della città vecchia in percorso di legalità e che consente loro di ottenere la licenza HACCP per la somministrazione di alimenti e bevande per lo street food.