In programma giovedì 21

Nuova sede consiglio regionale Puglia, corsa contro il tempo per la prima riunione

L'aula è ancora un cantiere. Il presidente del consiglio, Loizzo, assicura che le prove sono state fatte e funziona tutto

La prima riunione nella nuova sede è in programma giovedì. E non può essere rinviata, perché il Consiglio regionale deve procedere alla presa d’atto dei risultati del referendum per la fusione tra Presicce e Acquarica del Capo. Ma l’aula della massima assise pugliese, ieri, era ancora un cantiere: gli operai (come mostrano le foto) stavano ancora lavorando agli ultimi dettagli.
Il presidente del Consiglio, Mario Loizzo, garantisce che sarà tutto a posto: «Stamattina ho assistito alle prove tecniche e funziona tutto. Abbiamo testato il sistema informatico che gestisce la votazione. C’è qualche problema per lo streaming della seduta ma mi auguro che venga risolto in tempo». Al momento, in realtà, la capienza della sede è limitata a 300 persone (i dipendenti), e solo oggi dovrebbe essere depositata allo Sportello unico del Comune di Bari la Scia con il certificato di agibilità asseverato dal tecnico (il professor Tommaso Contursi del Politecnico di Bari) per eliminare questo vincolo.


Nell’aula consiliare al momento possono accere un massimo di 100 persone, e considerando che ci sono 50 consiglieri e gli impiegati del Consiglio significa che il pubblico non potrà andare oltre le 20 unità. «L’agibilità supera anche questo problema - garantisce Loizzo -, ma per estrema cautela abbiamo deciso di limitare il pubblico alla prima seduta, anche se l’utilizzo di pass temporanei dovrebbe consentire di limitare i disagi». Ma per questo motivo, per tutta la settimana non si sono svolte le sedute delle commissioni che dovrebbero riprendere a partire da lunedì.


L’edificio a vetri che sorge nel quartiere Japigia, giusto accanto alla sede degli assessorati, è stato al centro di polemiche per l’appalto finito nel mirino della Corte dei conti: nato sulla base di un progetto del 2000, l’edificio appare molto bello ma rischia però di rivelarsi poco funzionale. I vertici del Consiglio hanno ad esempio dovuto effettuare un intervento quasi in extremis sulla conformazione dell’aula, per modificare le postazioni (il pubblico era in gran parte relegato su una balconata, senza visibilità). Il Consiglio regionale si ritrova poi a non avere più sale riunioni abbastanza grandi da contenere anche il pubblico. Allo stesso tempo, alcuni uffici si sono rivelati molto più piccoli rispetto a quelli della vecchia sede di via Capruzzi, per non parlare delle distanze interne: oltre 100 metri di corridoio per arrivare da un capo all’altro della struttura in vetro e acciaio, caratterizzata da un enorme foyer in marmo su cui si affacciano i piani superiori. Ma molti uffici non hanno l’affaccio esterno, c’è l’effetto cubicolo tipico delle grandi strutture che non piace ai dipendenti. Tra i pochi punti a favore, il fatto che l’accesso sia ora protetto da una reception con i tornelli. Tra quelli negativi, la mancanza di un bar (le procedure di appalto sono in corso) che impone a dipendenti e visitatori di usare quello degli assessorati, distante circa 300 metri. Un disagio che dovrebbe essere risolto entro pochi mesi

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