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Grotta Regina, a Bari una bomba ecologica

Grotta Regina, a Bari una bomba ecologica

 
Annadelia Turi

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Annadelia Turi

Grotta Regina, a Bari una bomba ecologica

Il rudere di Grotta Regina a Torre a Mare

Un varco nel muro e l’ex ristorante di Torre a Mare è diventato un insidioso bivacco

Sabato 09 Giugno 2018, 09:54

BARI - «Dove festeggi? Al ristorante Grotta Regina, a Torre a Mare. Ah bellissimo, quel posto, sul mare, una meraviglia». Un tempo, in effetti, una meraviglia lo era davvero. Un locale in riva al mare, di proprietà della storica famiglia Calabrese che, negli anni Settanta ha rappresentato una delle location più esclusive per i baresi. Politici, imprenditori, professionisti: la Bari bene dell’epoca sceglieva «Grotta Regina» per organizzare eventi esclusivi, ricevimenti, matrimoni e feste di compleanno. Una vera chicca la balconata sul mare che rappresentava la zona chic del locale, in particolare per i giovani che si ritrovavano a sorseggiare drink e cocktail. Anche a settembre, durante la settimana che ospitava la Campionaria barese, spesso si organizzavano pranzi e buffet di lavoro. Occasioni nelle quali, certamente, sono nati accordi e impegni per la crescita e lo sviluppo della città. Ma il ristorante aveva il suo perché anche d’inverno. Tantissimi i veglioni di fine anno o le cene romantiche da consumare guardando oltre i vetri il mare in tempesta.

Oggi di quella meraviglia non esiste più nulla. Anzi, si è trasformato in un luogo di degrado, abbandono e persino di pericolo che cresce di giorno in giorno. Muri che cadono a pezzi, bici e oggetti di vario genere arrugginiti, scalini pericolanti, rifiuti di ogni genere: questo è ora Grotta Regina. Ufficialmente i documenti catastali parlano di una struttura di proprietà del Demanio che, attraverso una convenzione, è stata affidata in gestione al Comune di Bari. Una gestione che va avanti dal 2013, quando l’amministrazione comunale contestò ai proprietari il mancato pagamento del canone di concessione demaniale ritirando l’autorizzazione a gestire l’immobile. Poi la ciliegina sulla torta. Nella notte tra il 3 e il 4 settembre del 2015 la struttura è stata completamente distrutta da un incendio. Le indagini sono ancora aperte ma l’ipotesi più seguita è che si sia trattato di un rogo di natura dolosa senza escludere tuttavia quella del corto circuito visto che dal 2013 era stato sospeso il servizio di energia elettrica.

Grotta Regina attualmente è inserita nella lista dei beni che il Comune è intenzionato a dare in gestione ma la struttura necessita di una serie di interventi strutturali. Intanto ora il degrado regna sovrano. E c’è di più. Recentemente qualcuno ha pensato di aprire un varco in un muro, come dimostra il reportage fotografico, per entrare indisturbato nell’immobile. A dimostrarlo è il tappeto di rifiuti di cibo non completamente avariato e lasciato sul pavimento. Ragazzi che vanno a prendere il sole, immigrati, senza tetto. «Qui entra di tutto – commentano i residenti – di notte, di giorno, ormai è diventata una discarica a cielo aperto e un luogo di ritrovo per chi non ha tetto. Prima o poi qualcosa accadrà. Forse è il caso che qualcuno si accorga di questo scempio».

ANNADELIA TURI

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