Processo per tangenti

Bari, «ricordini» da 2mila € e minacce in greco antico: in aula assessore intimidito

Redazione on line

La deposizione come teste dell'assessore ai Lavori pubblici del comune di Acquaviva: sono imputati per corruzione l'ex sindaco di Altamura e un imprenditore

BARI - «Mi consegnarono una busta con 2 mila euro in contanti promettendomi altri 'ricordinì se li avessi agevolati». L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Acquaviva delle Fonti (Bari), Austacio Busto, destinatario nei giorni scorsi di una lettera di minacce in greco antico, ha testimoniato oggi nel Tribunale di Bari nel processo contro l’ex sindaco di Altamura Giacinto Forte, accusato di corruzione insieme con l’imprenditore Michele Fatigati.

Busto negli anni scorsi ha denunciato diversi tentativi di corruzione da parte di imprenditori e, pur non collegando direttamente la vicenda delle minacce ricevute al processo in corso, ritiene che quelle minacce siano legate alla sua attività amministrativa. In aula non ha parlato della lettera, ma rispondendo alle domande dei pm Marco D’Agostino e Claudio Pinto, ha raccontato l’episodio di un tentativo di corruzione che avrebbe subito da parte dell’ex vicesegretario cittadino del Pd di Acquaviva, Roberto Ottorino Tisci, e dell’imprenditore Bertin Sallaku (entrambi hanno chiesto di patteggiare). Busto ha ricordato una cena con i due con al centro della discussione l'appalto per i lavori al depuratore di Acquaviva. «Eravamo in macchina quando mi diedero una busta col denaro, facendomi capire che se le cose fossero andate a buon fine mi avrebbero dato altri soldi», ha detto in udienza Busto, riferendo che subito consegnò quella busta ai Carabinieri.

La vicenda non è contestata in questo processo ma gli stessi soggetti che avrebbero tentato di corrompere l’assessore Busto, ci sarebbero riusciti nello stesso periodo con l’ex sindaco Forte, accusato di aver accettato una tangente di 15mila euro per i lavoratori al depuratore di Altamura da Sallaku, titolare della 'Besa Costruzioni srl' e dal suo socio Michele Fatigati, attraverso l’intermediazione di Tisci.

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