la polemica
La Madonna della Pace salentina «plagiata» da una casa di moda tedesca
Sarebbe stata utilizzata abusivamente da una multinazionale tedesca dell’abbigliamento (la Otto Group), tramite l’italiana Bonprix, per rispondere a una campagna promozionale di Dolce e Gabbana
La Madonna della Pace, opera di straordinaria bellezza in mosaico ceramico dell’artista salentino Giovanni Ria, sarebbe stata utilizzata abusivamente da una multinazionale tedesca dell’abbigliamento (la Otto Group), tramite l’italiana Bonprix, per rispondere alla campagna promozionale di Dolce e Gabbana della collezione autunno-inverno 2013-2014 ispirata (“legittimamente”) ai mosaici di Monreale. L’ipotesi è dell’avvocato romano Massimiliano Gabrielli e compare nella relazione, vera e propria inchiesta di parte, allegata all’opposizione alla richiesta d’archiviazione da parte della Procura di Biella, città dove è la sede legale della società, in relazione alla denuncia dell’artista, e dove domani le parti sono state convocate dal giudice.
L’ipotesi di reato consiste nell’azione di
La vicenda presenta profili e temi commerciali e giuridici di grande interesse. Una prima questione riguarda l’assenza di una dimensione veramente europea del diritto e della collaborazione tra giurisdizioni. Ogni Stato nazionale va per conto suo su temi delicati come la difesa dei brevetti e il controllo sull’uso corretto del marketing. Il web, in particolare, è diventato un Far West dove vincono i più furbi, i più spregiudicati e i più potenti negli affari. Ogni Parlamento sembra orientato a difendere i propri campioni economici e spesso fanno la voce grosse contro le manipolazioni solo puntando i riflettori sugli ospiti indesiderati. La Germania, dal 2007 può contare su una legge che promette pene severe nella protezione del diritto d’autore e punisce trattando come
La seconda questione riguarda l’assenza totale di una prassi concordata tra magistrature europee e consolidata nel tempo. E’ veramente singolare, meglio dire assurdo, che ogni sistema giudiziario affronti in modo esclusivo ipotesi di reato che si materializzano in diversi contesti nazionali e in mercati trasversali e sovranazionali. Non risultano accordi europei di particolare significato in questa materia. Né i legislatori hanno assunto iniziative volte a favorire e stimolare intese operative tra le diverse giurisdizioni. Gli interessi nazionali considerano ancora inespugnabili i fortilizi giuridici mentre i mercati economici crescono e si sviluppano al di fuori di regolazioni generali e prevedibili.
Chi ha preso a cuore la questione è l’avvocato Gabrielli, tanto da svolgere una sua indagine sia sull’ampiezza commerciale dell’uso dell’immagine della Madonna della Pace sia sugli affari, sui bilanci e sulle vendite nel centri commerciali multimarca e via internet. Il legale dell’artista smonta la dichiarazione del responsabile della Bonprix Italia, Stefano Rama, che sostiene che in Italia sono stati venduti solo 24 capi con l’immagine della Madonna. L’analisi di Gabrielli è circostanziata, cita documenti ufficiali ed elenca i siti di diverse nazioni europee che avrebbero venduto i capi di abbigliamento con la stampa.