Tennis

Il biscegliese Pellegrino con vista su Wimbledon: «Sono più sereno e gioco meglio»

Aldo Losito

A Londra ci sarà anche la Puglia, con il numero 136 al mondo: il 28enne è già nella capitale inglese ad allenarsi

Nel suo momento migliore della carriera, si ritrova ad affrontare le qualificazioni di Wimbledon. A Londra ci sarà anche la Puglia, con il biscegliese Andrea Pellegrino, pronto a far scivolare le sue scarpe gommate sull’erba di uno dei tornei più importanti al mondo. Il tennista 28enne è già nella capitale inglese ad allenarsi, per prendere confidenza con una superficie non molto praticata e ricca di insidie. Oggi è previsto il suo esordio, con un carico di aspettative pari alle emozioni che il pugliese è pronto a vivere.

La vittoria del challenger 125 di Perugia ha consacrato il suo miglior momento di forma, con annesso best ranking (136 al mondo) rieguagliato dopo 3 anni

«Si, dal punto di vista dei risultati il torneo di Perugia è stato il più importante da quando sono professionista, al pari di quelli conquistati nella fase giovanile. Negli ultimi 4 anni ho fatto 11 finali in un challenger, vincendone 4. E dei titoli conquistati, 2 sono arrivati in challenger 125».

Non ha vinto Estoril, ma nel torneo che ha preceduto Perugia, ha conquistato i successi più belli contro i big del tennis mondiale.

«Questo era un challenger 175, ma per la qualità dei partecipanti era a tutti gli effetti un 250. Sono partito dalle qualificazioni e sono arrivato in finale, battendo tanti big (Auger Aliassime, Jarry e Vukic) e acquisendo sempre di più la consapevolezza nei miei mezzi».

Quale è stata la svolta che ha portato alla sua rinascita?

«Molto ha fatto il cambio tecnico. Adesso lavoro a Lecce con il tecnico Andrea Trono, supportato da Tommaso Mannarini e dal preparatore atletico Ignacio Trad. Qui ho trovato un ambiente splendido e familiare, una struttura ottimale, la competenza dello staff e soprattutto la vicinanza a casa, dopo una vita in giro per il mondo».

È cambiato anche il suo gioco e questo sta portando buoni frutti.

«Dal punto di vista tecnico sicuramente si, sono un buon colpitore e quel metro e mezzo dentro al campo mi consente di togliere il tempo all’avversario e di essere più aggressivo. Ma tutto dipende sempre dalla fiducia: quando c’è quella, i colpi arrivano più facilmente. Quando sono tranquillo, c’è meno paura di sbagliare e trovo più continuità».

A proposito di continuità, è questo il suo obiettivo per avere un miglior rendimento?

«Durante l’intero anno è difficile mantenere una costanza di rendimento. In passato avevo picchi positivi che non riuscivo a mantenere per molto tempo. Adesso sto riuscendo ad evitare i repentini alti e bassi di qualche mese fa».

Un tecnico come Dell’Edera ha detto che merita di entrare nella top 70.

«L’obiettivo è quello di migliorare sempre. Sono sempre stato condizionato dalle tante aspettative su di me, creandomi una pressione mentale che non mi ha fatto bene. Non sono ossessionato dalla classifica, punto invece a giocare sempre su questi livelli, così poi la classifica migliora di conseguenza».

Dalla terra rossa ai campi veloci, con questi ultimi ha sempre detto di non avere molto feeling. È ancora così?

«Tecnicamente mi troverei bene sul veloce, anche perché fino ai 14 anni sono cresciuto sui campi in mateco dello Sporting Club Bisceglie. Poi il passaggio sulla terra è inevitabile, visto che l’80 per cento dei torni in Italia si gioca su questa superficie. Questo ha permesso che mi trovassi mentalmente più a mio agio sulla terra. Potenzialmente sono pronto per i veloci, mentre soffro i tornei indoor».

Cosa si aspetta dalla partecipazione al prestigioso torneo di Wimbledon?

«Innanzitutto spero di potermi adattare il prima possibile all’erba, rispetto alle altre volte. Per questo mi sto già allenando a Roehampton da sabato, dove disputerò le prime partite di qualificazione. A questo torneo ci arrivo con una buona dose di fiducia, che spero possa permettermi di confermare lo stato di forma. Poi l’erba è una incognita, e non sarà semplice affrontare i tanti specialisti della superficie. Qui le classifiche contano relativamente».

Dopo Wimbledon, quali sono i prossimi tornei?

«Il prossimo mese ho un challenger 125 in Germania a Braunschweig e poi giocherò le qualificazioni di due Atp 250: a Bastad (Svezia) e Umago (Croazia). A seguire comincerò a prepararmi per New York sul cemento».

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