tennis
Il Circolo Tennis Bari e la Coppa Davis: è la storia di un amore senza fine
Il trofeo in esposizione al club più antico di Puglia: ospitò i successi del ‘64 e ‘91 contro Repubbliche Arabe Unite e Danimarca. La presidente Virgintino: «E' un grande orgoglio ospitare l’insalatiera»
Sempre bagnata da vittorie in una terra che attende soltanto di accogliere nuovamente i moschettieri azzurri. La Coppa Davis è tornata in Puglia e da qualche giorno fa bella mostra di sé nel capoluogo. Per altri due giorni sarà in esposizione nel Circolo tennis Bari, il club della racchetta più antico di Puglia, quello che ha ospitato le sfide mondiali vincenti degli azzurri in due delle quattro occasioni nelle quali si è giocato e vinto nella nostra terra.
RICORDI «Conservo ricordi incredibili di quella sfida che riportò la Coppa Davis in Puglia a distanza di quasi trent’anni dalla precedente - racconta Nicoletta Virgintino, presidente del sodalizio barese -. Era il 1991 e si giocò sui nostri campi contro la Danimarca con la quale vincemmo bissando il successo del 1964, quando Pietrangeli, Tacchini e Maioli superarono le Repubbliche Arabe Unite. L’organizzazione di quella sfida partì diversi mesi prima e ricordo che fino all’ultimo non si conoscevano le due formazioni e a Bari arrivò una Italia composta da Canè, Caratti, Camporese, Nargiso e Pistolesi, che poche settimane fa è stato da noi. Fu una grande festa per lo sport barese in particolare ma per tutto lo sport pugliese e non solo. Ricordo che accogliemmo 70 giornalisti, 40 tecnici della televisione ed una quindicina di fotografi, ricordo come fosse ieri il lavoro di giornalisti del calibro di Gianni Clerici e Gian Piero Galeazzi, fu un momento storico per il nostro circolo, da sempre fucina di talenti e vedere da vicino i nostri azzurri fu una esperienza meravigliosa che mi piacerebbe ripetere, sarebbe molto bello in questo momento così importante per il nostro tennis».
NUMERI E QUALITA’ . Un momento incredibile per lo sport della racchetta, come ha tenuto a sottolineare pochi giorni fa, a Bari, il numero 1 della FITP, Angelo Binaghi, presidente di una federazione che oggi è seconda soltanto a sua maestà il calcio e che spera di raggiungere nel 2024 quota un milione di tesserati e cinque milioni di praticanti.
Al servizio del tennis opera un piccolo esercito di 13mila insegnanti diretti dal tecnico barese Michelangelo Dell’Edera che in quattordici anni, attraverso il sistema Italia, ha valorizzato 2000 scuole tennis certificate oggi impegnate nell’insegnamento del tennis ai 150mila minori iscritti, oltre ai 400mila bambini delle scuole dell’obbligo impegnate nel progetto Racchette in classe.
«Oggi il tennis coinvolge tantissimi bambini ma anche tanti adulti - continua la Virgintino - e si percepisce che il movimento stia vivendo una accelerazione importante. Prima si cercava di imitare un “colpo alla Panatta”, oggi si prova a farlo imitando Sinner. Per questo immagino cosa possa significare per i nostri bambini ospitare nel nostro circolo la Coppa Davis, è un motivo di orgoglio incredibile in un periodo che ci ha visto rivincere la Coppa Davis e trionfare agli Australian Open con Jannick Sinner. Tanta gente si sta avvicinando al tennis per la prima volta e la nostra scuola tennis scoppia di salute, con più di 300 bambini iscritti. Chissà se anche loro un giorno sogneranno di indossare quella maglia azzurra che io ho indossato tante volte. Posso dire che tutte le volte è stata una esperienza incredibile perché giocare per il proprio Paese e sentire l’inno di Mameli è la gioia più grande che un atleta possa vivere. Ringrazio il presidente Binaghi, i nostri Alvisi e Calabrese e Michelangelo Dell’Edera, orgoglio della nostra Puglia per questa opportunità».
IN PUGLIA Sulle targhe d’argento che ricoprono l’insalatiera vecchia di 124 anni compare anche il nome di un giocatore barese, Gianluca Pozzi, nato e cresciuto anche sui campi di via Martinez, che in Coppa Davis vanta quattro presenze e la finale persa nel ‘98 contro la Svezia.
Raccontato delle sfide contro le Repubbliche Arabe Unite del 1964 e la Danimarca del 1991, entrambe giocate sui campi del Circolo tennis Bari, l’Italia giocò e vinse anche nel ’69 a Barletta contro l’Austria e nel 2010 contro la Bielorussia a Castellaneta Marina.
Continua, dunque, il viaggio della Coppa Davis, che sta attraversando l'Italia per permettere a tutti gli appassionati di toccarlo con mano. E in questo modo di continuare ad alimentare la gioia collettiva per il trionfo azzurro di Malaga, che non smette di emozionare. Dopo le tappe a Bari, il trofeo più iconico del tennis mondiale sarà a Taranto (Palazzo di città) da domani a lunedì prossimo.