in Austria

Tennis, il trionfo di Pellegrino: «Dedicato a mia nonna, famiglia fondamentale»

Mino Dell'Orco

All’orizzonte tre tornei Challenger in Sudamerica, nell’ordine a Campinas, Buenos Aires e Santa Fe

BISCEGLIE - Lascia scivolare la racchetta, esausto, e pochi istanti più tardi casca a terra anche lui, con le mani sul volto in un misto di gioia e commozione. È l’immagine che simboleggia al meglio la clamorosa impresa di Andrea Pellegrino nella finale del Challenger di Bad Waltersdorf (145mila euro di montepremi, su terra rossa), località austriaca a 60 chilometri da Graz. Opposto all’esperto padrone di casa Dennis Novak, con un recente passato tra i top-100, il 27enne di Bisceglie è stato protagonista di un’incredibile rimonta: dopo aver perso 10 dei primi 11 games (l’austriaco era avanti 6/1, 4/0), Pellegrino ha saputo dare una poderosa sterzata al proprio match recuperando il passivo e aggiudicandosi al tie-break il secondo set prima di completare il capolavoro nel parziale decisivo, incamerato con un autorevole 6/3 al termine di un palpitante duello di 2h15’ impreziosito da scambi serrati e spettacolari. Il pugliese seguito da coach Giovanni Galuppo e dal preparatore atletico Mauro Atencio ha messo in bacheca così il suo terzo titolo Challenger Atp, il più importante in carriera dopo i successi al TC Garden di Roma nel 2021 e a Vicenza lo scorso anno.

«E dire che ho deciso di partecipare a questo torneo solo all’ultimo momento per via dei precedenti risultati non brillanti di Genova e di Stettino - commenta Pellegrino -. È stata una settimana davvero fantastica, fin dalla vittoria nella partita d’esordio contro l’ostico austriaco Rodionov (numero 5 del seeding, pure lui battuto in rimonta, ndc). Ho avvertito buone sensazioni anche nel successivo derby con Passaro, nella sfida dei quarti di fronte allo slovacco Kovalik e poi in semifinale, dove ho battuto il quotato spagnolo Ramos-Vinolas, già numero diciassette al mondo».

Un incoraggiante preludio alla valanga di emozioni che l’azzurro si è regalato ed al contempo ha riservato ai suoi sostenitori nell’atto decisivo del torneo, frutto di una prova superlativa per solidità mentale e determinazione: proprio quelle prerogative che, secondo alcuni, gli sono finora mancate per sfondare il muro dei primi 100. «Ho ceduto il set d’apertura con un punteggio troppo severo, complici alcune opportunità non sfruttate anche sul servizio di Novak - sottolinea Andrea -. Nel secondo mi sono ritrovato ad un passo dal baratro, però ho avuto il merito di non mollare sotto ogni profilo. Così, ho approfittato del primo leggero momento di sbandamento dell’avversario per rientrare in partita sul 4/4. A quel punto l’incontro è tornato in pieno equilibrio, ma nel tie-break ho dovuto nuovamente rincorrere e, sotto per 4 a 2, sono riuscito a ribaltare la situazione pareggiando i conti. Novak ha tentato la fuga anche in avvio di terzo set strappandomi la battuta al secondo gioco, tuttavia ho reagito con prontezza effettuando il contro-break e togliendogli il servizio anche nel quinto, nel settimo e nel nono game».

Trionfo con dedica speciale davanti allo sportivissimo pubblico austriaco. «Questo successo è tutto per mia nonna che nei giorni scorsi ha festeggiato il suo compleanno. È noto l’affetto e l’attaccamento alla mia famiglia, con cui sono solito trascorrere del tempo non appena gli impegni agonistici lo consentono. Ho fatto una rapida “puntatina” in Puglia, ma tra poche ore sarò daccapo in viaggio per disputare altri tre tornei Challenger in Sudamerica, nell’ordine a Campinas, Buenos Aires e Santa Fe. Grazie al risultato di Bad Waltersdorf sono risalito attorno alla posizione numero 190, ho la possibilità di chiudere in crescendo la stagione e intendo avvicinare il mio best ranking (n. 136)».

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