in visita alla gazzetta

Majoli, dal Roland Garros all’Open delle Puglie

Antonello Raimondo

La croata vincente in Francia nel 97: «Parigi nel cuore, a settembre ci vediamo a Bari»

BARI - Vincere un torneo del Grande Slam è una di quelle cose che ti resta sulla pelle per sempre. Uno dei rari casi in cui anche il tempo può ben poco. Quando Iva Majoli ha varcato la soglia della redazione della Gazzetta è stata troppo forte la tentazione di chiederle cosa si prova a trionfare sulla terra del Roland Garros. In quel lontano 1997 che resterà un’annata ricca di storia e di magia. «Beautiful», sussurra l’ex tennista croata con un sorriso che racconta tantissimo illuminandone lo sguardo.
Ma cosa ci fa Iva Majoli a Bari? Punto primo, ha sposato un italiano: Roberto Calegari. È lui la chiave. Per motivi di business c’è un contatto con un’azienda pugliese che investe nel tennis. E, più precisamente, nell’«Open delle Puglie», che nel prossimo mese di settembre vivrà la sua seconda edizione sui campi del Ct Bari (montepremi di 125 mila dollari, circuito Wta).

A fare gli onori di casa c’è il direttore della Gazzetta, Oscar Iarussi. E con lui Nicoletta Virgintino, una vita a spasso con la racchetta (nel momento migliore della carriera è stata classificata attorno alla posizione numero 250 del mondo) e oggi presidentessa del Circolo Tennis. «So che gli organizzatori dell’Open delle Puglie stanno cercando di organizzare eventi collaterali per il torneo di settembre e tra questi un’esibizione tra ex professionista - racconta la Majoli - di recente ne ho parlato con Flavia Pennetta e Francesca Schiavone. A me piacerebbe tantissimo. So che il torneo è stato bellissimo e quest’anno ci sono tutte le condizioni affinché appassioni ancora la gente di Puglia».

«Il tennis resta il mio grande amore - dice ancora la quarantaseienne croata di Zagabria - continuo a seguirlo con grande interesse. Certo, oggi è tutto diverso. Dal modo di giocare ai personaggi che lo animano. I campioni attuali sprigionano grande fisicità, sono davvero atleti top. Ma ai miei tempi c’era più qualità. Prendiamo il movimento femminile: tranne rerissime eccezioni, giocano tutte allo stesso modo. Un tempo era diverso. Prendiamo Graf, Sabatini, Sanchez. Questa diversità si è persa. Per non parlare della personalità dei big di allora, non c’è paragone. Le italiane ai miei tempi? Silvia Farina, molto brava. Ho un bel ricordo di lei».

«Sarà un piacere ospitarla al Ct Bari - aggiunge la presidentessa Virgintino - siamo pronti, la macchina organizzativa è già partita. Con Enzo Ormas, il direttore del torneo, c’è un confronto continuo e costruttivo. Il consiglio direttivo ha puntato tantissimo sull’Open delle Puglie e vogliamo andare sempre più in alto». La manifestazione si svolgerà dopo gli Open Usa a Flushing Meadows, le qualificazioni scatteranno il 2 settembre.

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