Come vola l'industria del gusto
I grandi marchi dolciari producono a Melfi quintali di bontà esportati in tutto il mondo
I Comuni ricadenti nel perimetro del comprensorio melfese - Palazzo S. Gervasio, Montemilone, Lavello, Venosa, Rionero in Vulture, Melfi - e più in generale nella Basilicata settentrionale hanno tutti un’identità produttiva ben definita in cui, accanto al grande impianto automobilistico della FCA a S.Nicola di Melfi e al suo indotto, sono presenti agricoltura, piccola, media e in qualche caso grande (per gruppi di appartenenza) industria agroalimentare, attività terziarie, turismo.
Variegata si presenta la gamma delle produzioni agricole che in alcuni settori - olivicoltura, cerealicoltura, vitivinicoltura, orticoltura pregiata, quest’ultima nell’area ofantina - si destinano a trasformazioni agroalimentari come conserve di pomodoro, prodotti da forno, oli, vini, birra e malto per birra, cui si uniscono gli impianti di estrazione e imbottigliamento di acque minerali che consentono a quest’area di essere una delle più importanti d’Italia per volumi imbottigliati e commercializzati.
Prima dell’insediamento della Fiat, l’agroalimentare è stato il comparto leader dell’industria locale, cresciuto grazie anche all’utilizzazione di quote sempre più elevate di materie prime prodotte nella regione dalla farina alla carne suina, dai pomodori alla frutta.
Le imprese di questo comprensorio collocano le loro merci sui mercati nazionali e, in qualche caso, anche internazionali e fanno capo in larga misura a big player internazionali ed italiani come Coca Cola, Barilla, Ferrero, Giv, La Doria - grande gruppo campano quest’ultimo quotato a Piazza Affari - Norda, Preziosi, Cargill che, con la loro presenza, hanno contribuito ad imprimere un apprezzabile dinamismo economico non solo all’area di Melfi, ma ad un più vasto bacino il cui perimetro territoriale si estende dalla Basilicata settentrionale sino all’Alta Murgia Barese e all’Irpinia Ofantina, giungendo sino alla zona di Candela nel Foggiano che possiede, fra l’altro, il casello di uscita sull’autostrada Bari-Napoli per chi provenga da Melfi.
In tale panorama, un ruolo di primo piano è stato assolto a partire dal 1981 - utilizzando le provvidenze previste dalla legge 219/81 per l’industrializzazione delle zone colpite dal sisma del novembre 1980 - dagli stabilimenti della Ferrero a Balvano (PZ) con i prodotti della linea Kinder Brioss, e del Gruppo Barilla, a S.Nicola di Melfi (PZ) con quelli della linea Mulino Bianco. L’impianto della Ferrero, in cui sono impiegate oltre 300 persone, si accinge ad un nuovo investimento per la produzione della linea Nutella biscuit e sta avviando l’assunzione di altre 150 unità. La fabbrica ‘bakery’della Barilla, invece, con i suoi 390 addetti è uno dei 14 siti del Gruppo in Italia e uno dei 6 dedicati ai prodotti da forno. Nel 2017 ha prodotto 720mila quintali tra merendine, fette biscottate, pani e biscotti e la sua linea dedicata alle fette biscottate è la più grande del mondo.
I siti delle due multinazionali pertanto producono in loco beni destinati alla commercializzazione con i rispettivi marchi fra i più affermati sul mercato interno e su quelli esteri: con l’esportazione di tali beni anche la Basilicata partecipa alle vendite sui mercati esteri di prodotti di qualità del made in Italy. Una presenza nella regione, quella dei due Gruppi leader dell’agroalimentare nazionale, che si è venuta rafforzando nel corso degli anni con programmi di investimenti che le due società hanno messo a punto e realizzato, avvalendosi di vari strumenti di incentivazione posti a disposizione dal Governo.
Nel settore delle acque minerali spicca nel comprensorio lo stabilimento della Coca Cola a Rionero in Vulture ove si imbottiglia acqua commercializzata con il marchio Lilia. Il sito - come è emerso da un recente studio della Bocconi sulla presenza della multinazionale in Italia - alimenta occupazione diretta e nell’indotto di 278 addetti. Il Gruppo Norda invece, che già possiede con il suo anche il marchio Sangemini, ha acquistato la Gaudianello, costituendo così il brand Acque minerali d’Italia. Investimenti elevati sono stati realizzati dalle imprese acquirenti le maggiori aziende locali di imbottigliamento delle acque minerali del Vulture che hanno potuto conquistare così una percentuale apprezzabile dell’intero mercato italiano.
Particolare rilievo inoltre ha assunto nel comparto birraio la Drive Beer con il suo stabilimento di Baragiano, facente capo alla famiglia Tarricone, che commercializza con il suo marchio Birra Morena anche prodotti di altri piccoli birrifici della zona, affermandosi in un mercato nazionale dominato dai grandi marchi di industrie estere.
Nel settore agroalimentare del Melfese e della provincia di Potenza le aziende principali sono 16, in cui lavorano circa 1.200 addetti che salgono a quasi 1.800, se si considerano le unità lavorative che a diverso titolo sono assunte periodicamente, compresi gli stagionali con contratti a tempo determinato.
Insomma, anche il comparto agroalimentare localizzato nel Melfese - cui si uniscono le aziende del settore presenti in altre aree regionali, come ad esempio quelle ortofrutticole del Metapontino - concorre a conferire robustezza all’industria manifatturiera operante in Basilicata.