L'intervista

Umberto Tozzi saluta il pubblico: «L’Ultima Notte Rosa» passa anche dalla Puglia

Bianca Chiriatti

Due date in arrivo il 26 luglio a Ostuni e il 28 Peschici prima del grande evento all’Arena di Verona con ospiti e un sostegno per l'AIRC

Dopo una carriera straordinaria lunga quasi cinquant’anni, Umberto Tozzi è pronto a salutare il pubblico con l’ultimo tour mondiale della sua vita artistica: «L’Ultima Notte Rosa – The Final Tour». Un viaggio musicale carico di emozioni che culminerà con l'appuntamento già sold out all’Arena di Verona del prossimo 5 ottobre, contemporaneamente un addio e una grande festa. Ma prima Tozzi, con la sua scaletta di hit che hanno segnato la storia del pop nazionale e internazionale, toccherà anche la Puglia, con due serate in arrivo il 26 luglio al Foro Boario di Ostuni (Br) e il 28 all’Arenile del Porto di Peschici (Fg). Un regalo per il pubblico pugliese che da anni lo segue con attenzione (biglietti ancora disponibili su TicketOne), per due serate accompagnato dalla sua band per cantare tutti insieme «Ti Amo», «Stella Stai», «Gloria», senza dimenticare la sanremese «Si può dare di più».

Tozzi, come sta vivendo questo addio alle scene live, cosa si prova?

«Devo dire che sto molto bene, è un tour meraviglioso, ci siamo divertendo e c'è un grande affiatamento. È bello riuscire a trasmettere questa emozione a chi viene a trovarci, ovunque andiamo l'accoglienza è indescrivibile e ci gratifica tanto, forse ora che è l'ultimo tour ci faccio anche più caso».

Il pubblico come sta rispondendo, che feedback le arrivano?

«Secondo me c'è qualcosa di diverso, perché anche loro sanno che è l'ultima volta che sarò sul palco. Non so ancora quale sarà il mio futuro, ci sono sicuramente dei progetti in ballo, ma è tutto in divenire. L'affetto, tuttavia, è immutato, e io sono felice e soddisfatto».

Parliamo del concerto all'Arena di Verona, sarà un appuntamento importante sotto vari aspetti...

«La cosa che mi fa più piacere è sapere che daremo un grande aiuto alla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, infatti lo spettacolo è stato inserito proprio tra gli eventi del sessantesimo anniversario, sei decenni di impegno per rendere la malattia sempre più curabile. Sarà una serata particolare perché l'Arena di Verona è stata il mio trampolino di lancio, il palco dove "Ti amo" vinse il Festivalbar, è un ricordo fondamentale».

Tra l'altro quella sera insieme a lei ci saranno tanti ospiti, Marco Masini, Raf, Hauser, i The Kolors, questi i primi annunciati. Le piacerebbe sapere di aver lasciato qualcosa in eredità agli artisti più giovani?

«Intanto sono molto felice di ricevere tanti colleghi sul palco, soprattutto perché c'è grande stima. Non sono così pretenzioso per quanto riguarda una sorta di "eredità", sicuramente raccolgo il beneficio di tutta la produzione che ho fatto nell'arco di una vita. C'è stata anche una componente di fortuna, non basta il talento, e il fatto che il mio repertorio sia ancora in giro per il mondo è qualcosa di gratificante».

Quello pugliese è un pubblico che le vuole molto bene, sappiamo che le sue origini passano anche per questa terra...

«Le origini di mio padre arrivano dal Gargano, sono tutti luoghi che ho vissuto da bambino, Peschici, Vieste, San Menaio, ci venivo in vacanza da piccolo e ho solo ricordi meravigliosi. Non può che essere un piacere tornare qui, in questi luoghi, e venire a cantare».

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