Bari e Trani, da giovedì 20
Ministro Bonafede inaugurerà Congresso Aiga giovani avvocati
Nella tre giorni l'incontro con i legali di tutta Italia tra etica e intelligenza artificiale
Uno sguardo al passato, custodendo gelosamente l'etica da sempre faro per i giovani avvocati italiani. Un’analisi critica sul presente, sospeso tra leggi spesso figlie dell’emergenza e il miraggio di una riforma organica della Giustizia. Una proiezione sul futuro della professione che deve fare i conti, tra l’altro, con le applicazioni dell’intelligenza artificiale da un lato e le prospettive
pensionistiche e previdenziali dall’altro. Ovvero, avvocati ieri, oggi e domani. Si snoderà su questi temi il Congresso nazionale straordinario dell’AIGA, Associazione italiana giovani avvocati, dal titolo “Ieri, oggi, domani Avvocati - L’etica forense nell’era dell’intelligenza artificiale” che sarà inaugurato giovedì pomeriggio, 20 settembre, a Trani, nel Castello Svevo e che proseguirà a Bari venerdì 21 e sabato 22 settembre nel Circolo Unione. Prevista la partecipazione del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che inaugurerà il Congresso giovedì pomeriggio al Castello Svevo di Trani.
Cinque sessioni con interventi e relazioni di autorevoli operatori dell’avvocatura ed esponenti della politica e delle istituzioni, per diagnosticare lo stato di salute di una macchina Giustizia sempre più incapace di dare risposte ai cittadini. Cercando di individuare delle cure adeguate. L’AIGA auspica che la tanto abusata parola “riforma” sia finalmente sinonimo di un percorso organico, con una visione di ampio respiro, mettendo in archivio la stagione dei decreti d’urgenza spesso figli dell’emotività e senza una prospettiva. Il Presidente nazionale AIGA, avvocato Alberto Vermiglio ne discuterà, tra gli altri, con il Sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, con parlamentari di vari schieramenti politici esperti di Giustizia e con il Segretario generale dell’Anm, Alcide Maritati.
Sullo sfondo, ma non troppo, i cavalli di battaglia dell’AIGA, dalla modifica dell’accesso alla professione, alla richiesta di interventi sulla fiscalità così penalizzante per i giovani avvocati; dalla tutela del collaboratori di studio, alla necessità della specializzazione. Non mancheranno riflessioni sul perché una professione un tempo così ambita sembra esercitare meno fascino. Se 240mila avvocati, dato che colloca l’Italia al terzo posto in Europa, sono davvero tanti, c’è anche da analizzare le ragioni del calo delle iscrizioni alle facoltà di Giurisprudenza. Negli ultimi dieci anni le immatricolazioni sono passate da 29mila a 18mila. Il tutto proprio a Bari, città divenuta simbolo, suo malgrado, di una Giustizia sospesa per via dell’emergenza edilizia giudiziaria e nella quale i giovani avvocati italiani sono vicini ai colleghi baresi, in particolare ai penalisti, tra gli operatori del diritto più penalizzati dalla Giustizia “spezzatino”, frammentata tra sette sedi giudiziarie.