l'indagine
Bisceglie, frode fiscale da 8 milioni con gli scaffali dei supermercati: sequestrati anche sigari da 50mila euro
La Finanza di Trani scopre una società che attraverso fatture false riusciva a non pagare le tasse. Interdizione per i tre amministratori, congelati quasi 5 milioni di euro sui conti correnti, una barca di lusso e una Audi da 150mila euro
Una frode fiscale da 8 milioni di euro, grazie alla quale tre imprenditori di Bisceglie attivi nel settore delle scaffalature metalliche per la grande distribuzione avrebbero accumulato un ingente patrimonio fatto anche di beni di lusso. Quelli che la Finanza di Trani, su delega della Procura, ha messo sotto sequestro notificando anche ai tre (indagati per omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di scritture contabili, dichiarazione infedele) una misura interdittiva dall'attività imprenditoriale per tre anni.
Il meccanismo della frode, individuato dai militari a seguito di sei verifiche fiscali effettuate nell'arco di due anni, consisteva infatti nella costituzione ad hoc di società cartiere, di fatto scatole vuote, create al fine di drenare denaro ed accumulare debiti tributari, che tra imposte dirette ed Iva ammontavano appunto a circa 8 milioni di euro, a vantaggio delle società realmente attive, che al contrario riuscivano ad abbattere indebitamente gli utili sottraendosi pertanto al dovuto pagamento delle imposte.
E dunque sono scattati i sequestri che hanno riguardato non solo i conti correnti degli imprenditori e delle società, su cui sono state trovate disponibilità per circa 5 milioni tra liquidi e titoli di investimento, ma anche 22 beni immobili, 13 autoveicoli (compresa una Audi Q8 da 150mila euro), oltre 200 accessori di lusso di noti brand della moda, vini pregiati e sigari cubani: decine di confezioni di Cohiba "limited edition", nei relativi umidificatori, valutate oltre 50mila euro. Ieri 7 ottobre è stata sequestrata anche una imbarcazione di lusso, chiamata "Sarah", di 9,99 metri per rimanere sotto l'obbligo di registrazione.
Dall'esame di alcune Sos (segnalazioni per operazioni sospette) li finanzieri diretti dal comandante provinciale Pierluca Cassano e agli ordini della compagnia di Trani guidata dal capitano Giorgio Di Giovanni hanno scoperto che le movimentazioni economiche, avvenute tra sette società formalmente intestate a soggetti diversi, erano riconducibili in realtà ad un unico soggetto economico.