erano a Trani
Ammirate nel Castello di Copertino le carrozze della collezione Telesio
La visita nel maniero salentino di Tommaso De Cillis, storico speaker radiofonico
Trani - «Ho ammirato le carrozze nella loro nuova sede, poi sono uscito da quel castello, ho conversato con alcuni cittadini di Copertino e ho scoperto lì stanno facendo tutti i salti di gioia per questo inatteso regalo che è piovuto sulla loro città». Così Tommaso De Cillis, storico speaker radiofonico, dopo essere stato il secondo cittadino tranese a visitare le carrozze della collezione Telesio nel castello di Copertino.
Prima di lui ci era stato Niki Battaglia, rappresentante legale della società concessionaria del Palazzo delle arti Beltrani, che a Copertino era andato per lavoro nei giorni scorsi in occasione di Calici di stelle. E già lui aveva avuto un’impressione positiva del nuovo allestimento, riconoscendo il fatto che «le carrozze sono in uno dei pochissimi posti giusti in cui potessero essere rese degnamente fruibili».
De Cillis, nel castello di Copertino, ci è andato l’altra mattina trovandosi in vacanza da quelle parti. La sua è stata una visita in piena autonomia, sganciato da qualsiasi comitiva o gruppo organizzato, per andare a curiosare su come effettivamente le carrozze siano state sistemate all’interno del castello salentino. La sua attenzione, prima ancora di giungere al luogo di interesse, è stato catturata da numerosissimi reperti archeologici sottratti dai carabinieri ad un tombarolo «e tutti i tenuti in uno stato di conservazione pressoché perfetto», ha dato atto il visitatore.
Poi l’ingresso nei locali che espongono le carrozze d’epoca della dinastia Telesio, collocata lì a seguito di un accordo siglato fra la famiglia Telesio stessa e la Direzione regionale dei musei. Proprio da quest’ultima era stato chiarito che l’attuale sistemazione è ancora provvisoria nell’attesa del restauro definitivo, laddove necessario, delle carrozze e di tutta una serie di ulteriori accorgimenti propedeutici al vero e proprio allestimento ufficiale.
«Ma già adesso il colpo d’occhio è notevole e non c’è nulla da dire - è il commento di De Cillis -: le carrozze si sposano perfettamente con gli ambienti in cui si trovano, sono in uno stato già adesso di piena integrità e, così come collocate, rievocano il clima di oltre un secolo fa in cui quello era il mezzo di trasporto più comunemente utilizzato».
Uscendo dal castello, poi lo scambio di opinioni con i residenti del luogo per scoprire la loro piena soddisfazione per il gradito regalo giunto da Trani, inversamente proporzionale al rimpianto di quella stessa Trani apparsa troppo remissiva nell’accettare un addio avvenuto, peraltro, dopo ben 31 anni di chiusura del museo, dopo che lo stesso era stato attivo dal 1956 al 1992.
Le carrozze della collezione Telesio di Toritto sono a Copertino dallo scorso 2 agosto in forza di un comodato d’uso trentennale. «Ventinove carrozze d’epoca, risultato di grande maestria costruttiva - aveva commentato il direttore generale dei musei, Massimo Osanna -, per avvicinare il pubblico alla realtà della conservazione e valorizzazione di un patrimonio culturale che comprende le carrozze ed innumerevoli pezzi a corredo, fra cui abiti, timoni, finimenti, bilancini, selle e staffe». La vera e propria galleria, per la cronaca, sarà inaugurata all’inizio del 2024.
L’operazione, come detto, non ha mancato di destare forti polemiche in città con il dito puntato soprattutto contro l’amministrazione comunale, presunta rea di non avere trovato una soluzione alternativa per la custodia a Trani di quell’enorme patrimonio. In realtà il vero problema l’ha incontrato proprio la Direzione regionale musei perché la proposta del Castello svevo, dopo dieci lunghi anni di trattative, è risultata non praticabile per la struttura del maniero federiciano di Trani. Al contrario, Copertino ben si prestava allo scopo.
A Trani, in ogni caso, tornerà a breve una carrozza simbolo da esporre in città, in un luogo che sarà condiviso fra famiglia, Direzione musei ed amministrazione comunale. Inoltre, altre tre carrozze sono rimaste nello stesso palazzo di piazza Quercia da cui sono state trasferite, e segnatamente nell’androne.