L'approfondimento
Bari, studenti in assemblea per la Palestina nel giorno dell’anniversario del 7 ottobre
Le sigle Udu e Zona Franka organizzano un incontro al Politecnico per discutere della situazione nei territori palestinesi e del ruolo delle università nell’economia della guerra
Continua anche oggi, in occasione del secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre al Nova Festival, nel deserto del Negev, da parte di miliziani di Hamas, dove furono uccise circa 1.250 persone e ne furono rapite circa 250, la mobilitazione degli studenti universitari di Bari. I ragazzi riuniti nelle sigle Udu e Zona Franka si troveranno, a partire dalle 15.30 nell’auletta Udu del Politecnico, in un’assemblea pubblica «per la Palestina libera», dicono.
«Ci incontreremo per discutere di cosa sta accadendo nei territori palestinesi - scrivono in una nota - del perché sia importante esserne consapevoli e di come poter fermare il coinvolgimento del Politecnico di Bari nell’economia della guerra e nella complicità del genocidio perpetrato dallo Stato coloniale israeliano».
BLOCCARE SUBITO ACCORDI CON ISRAELE
«Dare piena attuazione alla mozione approvata dal Senato accademico il 22 luglio 2025, che prevede l'istituzione di un sistema di verifica sui progetti scientifici e didattici in essere con istituzioni accademiche, enti e aziende israeliane coinvolte, anche indirettamente, nelle violazioni del diritto internazionale». E’ ciò che anche ieri, nel corso di un’assemblea pubblica, gli studenti universitari di Udu Bari hanno chiesto nel corso di un’assemblea pubblica alla quale ha partecipato anche il rettore, Roberto Bellotti.
Pochi giorni fa proprio il rettore aveva annunciato l'imminente creazione di un’osservatorio sulla pace, nel quale ci sarà spazio anche per gli studenti. «Accogliamo con favore la disponibilità - spiega Sahar Locaputo, coordinatrice di Udu Bari - ma non possiamo più accontentarci di promesse: vogliamo azioni concrete. La delibera del Senato esiste, è stata votata, ora va applicata. Non possiamo permettere che l’inerzia burocratica continui a essere un alibi mentre fuori dai nostri confini si consuma un genocidio».
I ragazzi denunciano anche «l'inconsistenza della discussione svoltasi all’interno della commissione Accordi, che avrebbe dovuto porre le basi per la creazione dell’Osservatorio permanente. La commissione si è invece limitata ad affrontare, in modo generico, il tema delle tecnologie dual-use, ignorando completamente quanto stabilito dalla delibera del Senato». «Non possiamo più tollerare ambiguità o lentezze - conclude Gabriele Tedesco, senatore accademico dell’università di Bari per Udu - il Senato accademico deve assumersi la responsabilità di dare seguito agli impegni presi». Udu Bari annuncia anche una mobilitazione a favore della Global Sumud Flotilla per domani.