Il caso

Bari, degrado tra via Zanardelli e via Bertolini: i bisogni del cane davanti ai negozi, il proprietario lascia perfino il sacchetto pieno

Redazione online (foto Donato Fasano)

Gli esercenti, esasperati, denunciano una situazione al limite del tollerabile e annunciano azioni legali: «Il decoro urbano non può essere ostaggio dell’inciviltà»

Ogni mattina, alle 8:30 in punto, in corrispondenza dell’apertura dei negozi situati tra via Zanardelli e l’angolo con via Bertolini a Bari si ripresenta la stessa scena: escrementi e urine di un animale di grossa taglia lasciati davanti agli ingressi degli esercizi commerciali. Una situazione che, da episodio isolato, si è trasformata in un’abitudine indecorosa e reiterata.

Nonostante ripetuti avvisi verbali e tentativi di dialogo, i responsabili – identificati dai commercianti come i proprietari del cane – sembrano ignorare deliberatamente il disagio arrecato. In alcuni casi sono stati addirittura lasciati, in modo provocatorio, sacchetti neri contenenti gli escrementi direttamente all’ingresso dei negozi, in un chiaro segnale di sfida.

Gli esercenti della zona, ormai esasperati, si vedono costretti ogni giorno a operazioni straordinarie di pulizia per garantire l’igiene dei propri locali e il rispetto dei clienti. Un impegno quotidiano che comporta spreco di tempo, risorse e denaro: tra aceto, detergenti e sanificazioni, la situazione sta diventando insostenibile.

Oltre al danno economico e d’immagine, la questione assume un rilievo legale. La mancata raccolta delle deiezioni canine rappresenta infatti una violazione punita dal Regolamento di Polizia Urbana e, nei casi più gravi, anche dall’articolo 639 del Codice Penale, che disciplina il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Le sanzioni, a seconda del regolamento comunale, possono arrivare fino a 500 euro.

I commercianti, decisi a far valere i propri diritti, hanno già raccolto documentazione video e fotografica che sarà consegnata alle autorità competenti. L’obiettivo è porre fine a una condotta che non è solo incivile, ma rappresenta una vera e propria minaccia all’ordine pubblico e al decoro urbano. «Chiediamo solo rispetto e civiltà – fanno sapere i negozianti –. Il decoro della città è responsabilità di tutti, e nessuno può permettersi di violare impunemente le regole di convivenza comune».

Privacy Policy Cookie Policy