Territorio
Il Parco di Lama Balice: un tesoro dimenticato
L’associazione: «Dobbiamo riuscire a valorizzare una risorsa unica»
BARI - Una grande incompiuta. Così si potrebbe definire il parco di Lama Balice. «La città sta ricucendo il suo rapporto con il mare ma non con il territorio che è alle sue spalle. L'amministrazione comunale è riuscita a intercettare tanti fondi dal Pnrr per Bari costa sud, ad esempio, ma nulla è stato fatto per il suo entroterra, per il parco di Lama Barile e la sua valorizzazione». Giulio Pantaleo è il presidente del Movimento naturalistico Pro Lama Balice, il suo è un appello a non dimenticare una delle più importanti aree verdi della città, uno spazio che andrebbe valorizzato anche in chiave turistica.
«Lama Balice è a dieci minuti dall'aeroporto, ma non rientra in alcun percorso turistico segnalato. E' come se il parco non esistesse nonostante la sua lunga storia e valore naturalistico. Ecco perché voglio lanciare questo appello al nuovo sindaco, di cui conosciamo tutti la sensibilità ambientale: questo è il momento per pianificare il futuro di quest'area».
La storia di Lama Balice e del parco ha un iter lungo. Già nel piano Quaroni una cinquantina di anni fa la zona era individuata come uno spazio di verde urbano. «E Quaroni non poteva assolutamente sapere o immaginare tutte le sue potenzialità – spiega Pantaleo -. Qui abbiamo una cava dove sono state identificate orme di dinosauro, oltre che essere un corridoio ecologico di biodiversità unica. E' dal 1992 che Lama Balice sale agli onori dell'interesse politico, nel 1996 entra nel Piano di riqualificazione del quartiere San Paolo. Viene strutturato un progetto apposito, con sopralluoghi per verificare lo stato dei tratturi e muretti a secco, ma nulla di concreto è stato poi realizzato come interventi. La prima a capirne le potenzialità è stata l'ex assessore Maria Maugeri che ha ricoperto anche la carica di primo presidente del neonato ente parco».
La storia delle battaglie attorno a Lama Balice con si placa con l'istituzione del Parco regionale nel 2007, anzi si spera in interventi che invece non ci sono. Ecco perché oggi il Movimento naturalistico Pro Lama Balice torna a nuova carica. «E' dal 2012 che come associazione noi siamo presenti e svolgiamo attività di tutela e monitoraggio del territorio, ma non possiamo far da soli. Il Comune di Bari è l'ente capofila nel parco, deve assolutamente assumere un ruolo più forte rispetto all'attuale. Servono fondi a sostegno, progetti. C'è un tesoro da far rispendere e far conoscere al mondo».
Oggi Lama Balice è uno spazio dove nessuno fronteggia il degrado, 37 chilometri di lama e oltre 500 ettari di parco dimenticato. Violentato da rifiuti e incendi, il parco rischia di spegnersi. «Maria Maugeri lo definiva un polmone verde alle porte della città, ma è anche di più. Al suo interno villa Framarino, è un'antica masseria, che dopo i recenti restauri è diventata sede del primo centro di documentazione barese sulla conservazione della natura. Ma a villa Framarino nidifica l'upupa, si possono vedere le lucciole. Ci rendiamo conto cosa potrebbe diventare se portassimo i turisti in giro? Invece sotto il ponte del 1888 si aprono discariche a cielo aperto di chi indisturbato sverza materiali edili, mobili o auto rubate. In questi mesi in regione si fanno riunioni su riunioni sulle strategie per investire meglio sul turismo in Puglia e nell'area metropolitana. Perché ci si dimentica sempre di Lama Balice e del suo parco?».