Una mela al giorno

Capelli bianchi, una difesa naturale dal cancro

Nicola Simonetti

I capelli bianchi non sono solo un segno dell’età: un meccanismo naturale di difesa che protegge le cellule dal cancro, secondo le ricerche dell’Università di Tokyo

Come d’autunno sugli alberi le foglie” (Ungaretti “Soldati”) passano dal verde a tonalità di giallo, così i nostri capelli, nell’autunno/inverno della vita, diventano bianchi cosa che, a torto, consideriamo “summa iniuria” (grande offesa) mentre, invece, quei fili d’oro spuntati sul capo, sono meccanismo protettivo contro il cancro. Ricerche di Yasuaki Mohri e 16 suoi collaboratori dell’università di Tokio (Nature Cell Biology, vol. 27, pag.1647 ( 2025 ) hanno dimostrato che sono presenti nei nostri follicoli piliferi, le cellule staminali (cioè quelle indifferenziate che hanno la capacità unica di autorinnovarsi e di differenziarsi in altre cellule specializzate che compongono il nostro corpo), fondamentali per crescita, sviluppo e rigenerazione dei tessuti con caratteristiche di dividersi e replicarsi per un numero quasi illimitato di volte, creando nuove cellule staminali o di trasformarsi in cellule più specializzate, come quelle di sangue, muscoli, fegato o nervi). Esse producono i melanociti, cioè cellule che colorano capelli e pelle. Ad ogni ciclo di crescita dei capelli, esse assicurano la rigenerazione dei pigmenti che gli forniscono il colore. Ma, ad un dato momento, i capelli possono diventare bianchi o grigi: un marchingegno che natura usa per prevenire lo svilupparsi di un cancro. Non creiamoci problemi, quindi, allo spuntare di uno o più capelli bianchi o grigi. Corriamo pure all’aiuto cosmetico (usare prodotti non aggressivi, di marca, poco phon, senza esagerare e soprattutto senz’ansia o depressione) . Le nonne usavano acqua nella quale avevano fatto bollire malli di noci; poi fu la volta di piante, frutti ayurvedic e, Cleoptra – per prima nella storia – usò (iniziando dalle sopracciglia) l’Hennè, polvere tintoria ottenuta dalle foglie della pianta Lawsonia Inermis che crea “una guaina protettiva che dona colore, forza e lucentezza”.

Le vicissitudini della vita espongono le cellule a fattori capaci di danneggiarne il DNA ( acido desossiribonucleico, materiale genetico che contiene istruzioni per sviluppo e funzionamento individuale di tutti gli organismi viventi). Il DNA danneggiato può portare all'invecchiamento o allo sviluppo di tumori. I capelli bianchi ce ne proteggono.
A volte, il danno al DNA può essere molto grave. " Normalmente – dice il prof. Yasuaki Mohri - le cellule possono riparare una certa quantità di DNA. Ma, se le cellule subiscono danni superiori a quel limite, le capacità riparative difettano: esse, però, non demordono ed ingranano la marcia detta senodifferenziazione:, si specializzano per svolgere una funzione specifica, diventando mature e differenziate. L'attivazione differenziale dei geni porta alla sintesi di proteine specifiche, che determinano forma, funzione e caratteristiche uniche di ciascun tipo cellulare. Il risultato migliore si ottiene quando le neocellule sono il più simili a quelle sane ed il risultato diventa irreversibile: niente più cellule staminali e, quindi - scomparsi i temibili melanociti - niente più colore: i capelli diventano grigi/bianchi. Il meccanismo che ha eliminato le cellule molto danneggiate ha fatto fuori, in pratica, quelle potenzialmente pericolose portatrici di tumore".
Un " sacrificio " di colorante a nostro favore, che – conclude Yasuaki Mohri - le cellule in silenzio fanno, a nostra insaputa.
Oltre questo meccanismo ora scoperto, ci sono molte altre ragioni per cui i capelli diventano grigi o bianchi, tra cui fattori genetici, stress, tossine tra cui fumo, smog, uso di cosmetici aggressivi. I capelli ci chiedono di far, anche noi, le relative rinunce.

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