Una mela al giorno
«Dolore mai più», «Il dolor deve fuggir»: da Firenze il monito e le ultime novità di terapia
La realtà virtuale e sue implicazioni (es. analisi dell’espressione dei geni, studio dei prodotti metabolici) aiuteranno a scoprire potenziali biomarcatori per diagnosi/terapia nel dolore cronico
La ricerca attraversa una fase di trasformazione radicale che spazia da soluzioni farmacologiche d'avanguardia, a tecnologie digitali e bio-ingegneristiche come registrato nel congresso di Firenze ‘Pain Medicine, a long journey’ “ che celebra anche due 50° anniversari: 1) primo congresso della Ass. Internaz. Medicina del dolore (FirenzE,1975) e di attività della Fondazione Menarini”. Ed a Firenze, nei primi anni ’50, il prof. Sicuteri fond il primo Centro Cefalee in Italia e in EU. Ora, grande innovazione nella terapia dell’emicrania (colpisce 1,4 miliardi di persone:una su 7 nel mondo) causa diisabilità tra i 20-50enni,speciee donne. Contro l’emicrania: 4 anticorpi monoclonali e due piccole molecole orali molto efficaci e sicuri ma 20-30% di pazienti gli sono resistenti e la ricerca procede speditamente con altri bersagli ed obbiettivi terapeutici”.
Il dolore? “una reazione psico-affettiva, un fenomeo fisiologico per la difesa pur se la vita non sarebbe possibile senza il dolore, perché esso è prezioso segnale d’allarme che ci impedisce, ad esempio, di ustionarci una mano sul fuoco. Problemi, anche gravi, quando il dolore diventa cronico e persistente, a volte anche dopo la guarigione ed è ‘malattia’ a volte invalidante” (prof. P. Geppetti, presidente congressi; emerito Farmacologia Clinica Univ. Firenze). Oggi disponiamo di tante soluzioni terapeutiche per fronteggiarli ambedue… nei prossimi anni, avremo terapie sempre più innovative, anche grazie ad intelligenza artificiale, bioingegneria, sensori indossabili e altro”.
La terapia farmacologica, a volte, si avvale ancora di farmaci ‘scoperti’ nell’800 (morfina, paracetamolo, aspirina) ma anche di altri giunti nelle ultime settimane:contro il dolore acuto (specie post-operatorio), la suzetrigina, analgesico non oppiode (non dà dipendenza);la ciclobenzadrina sublinguale (nomi tutti non commerciali) per la fibromialgia), cui la FDA ha dato corsia preferenziale. Iin campo di dolore cronico, la scoperta del gene SCL45A4 che è proprio di persone con percezione maggiore del dolore, aprirà ptresto la strada a nuove terapie contro quello cronico.
Ma, per la terapia del dolore del terzo millennio, anche stimolatori midollari, dispositivi digitali per il trattamento del dolore da cancro (93,8 casi per 100.000 abitanti), bioingegneria (esoscheletri) per dolori articolari, sensori inerziali ecc. contro mal di schiena. Limite, almeno per ora, i costi di queste apparecchiature.
Novità è il trattamento ‘gender-specific’ del dolore (le cellule nervose della percezione del dolore sono diversi nei sessi e, quindi differente trattamento).
Il sistema immunitario gioca ruolo centrale nell’iniziare, mantenere e risolvere il dolore. La realtà virtuale e sue implicazioni (es. analisi dell’espressione dei geni, studio dei prodotti metabolici) aiuteranno a scoprire potenziali biomarcatori per diagnosi/terapia nel dolore cronico. Il dolore è sulla via della sconfitta.