Una mela al giorno
Alimenti iper-proteici: esagerare può esporre a rischi anche importanti
Fanno moda i prodotti “high protein” e, cioè, formaggi, latte, cereali, budini al cioccolato, pasta, latticini, dessert, pancake, prodotti da forno, frullati, bevande, ecc. proposti in versioni iperproteiche
Fanno moda i prodotti “high protein” e, cioè, formaggi, latte, cereali, budini al cioccolato, pasta, latticini, dessert, pancake, prodotti da forno, frullati, bevande, ecc. proposti in versioni iperproteiche, trattati cioè in modo da contenere una quantità maggiore di proteine, fino a diventare – dice la dr Agnese Cascapera, biologa nutrizionista, alla dr Maria T. Gasbarrone (Fanpage.it) – un’ossessione specie per chi segua dieta vegetariana/vegana, fa sport professionale o amatoriale o palestra. L’indicazione di questi prodotti è per sportivi ad alto livello e poche altre persone. Anche per questo, tali prodotti, di solito, non contengono zucchero aggiunto ma edulcoranti, aromi, addensanti, stabilizzanti o emulsionanti.
“Nel 2022 – riporta Gabarrone - circa 7,4 milioni di famiglie italiane si sono avvicinati a questi prodotti, generando un fatturato da 2 miliardi di euro nel 2023 (dati Osservatorio Immagino GS1 Italy).
Per quanto pratici da utilizzare, essi non sono fondamentali per la nostra salute. Se una persona riesce a bilanciare in modo equilibrato la propria alimentazione, può assumere naturalmente le proteine di cui ha bisogno senza correre il rischio di non raggiungere il fabbisogno raccomandato oppure di andar fuori quota assumendone in eccesso nella convinzione che ne ricavi vantaggi mentre, per esempio, nell’ambito di un dieta dimagrante, rischi il paradosso di trovarsi con un aumento di peso. “In Italia - continua la biologa nutrizionista - per cultura e tradizione alimentare siamo iper-esposti a un apporto proteico costante ed eccessivo già dai primi mesi di vita che tale permane anche nelle altre età… assumendo più proteine, soprattutto, attraverso alimenti da fonte animale. Il rischio è di assumere anche più grassi saturi e altre sostanze infiammatorie che a lungo andare possono avere effetti negativi sulla salute… come professionista non consiglierei di assumerli frequentemente”.
“Direi proprio di no. In gran parte dei casi – concorda la dr Stefania Ruggeri ricercatrice del Crea-Alimenti e nutrizione – sono alimenti ultraprocessati e contengono molti ingredienti, il cui consumo quotidiano (a parte il costo elevato) aumenta il rischio di molte malattie a carattere cronico-degenerativo e riduce l’aspettativa di vita…i vantaggi per la salute non ci sono, a parte alcune eccezioni (per esempio nella dieta di alcuni anziani, sportivi, ecc). L'assunzione di proteine raccomandata si situa tra 0,8 g e 2,0 g di proteine/kg di peso corporeo/giorno per soggetti sani che svolgono un'attività fisica moderata.
Per una donna che pesi 54 chili, la quota è circa 49 g, raggiunta facilmente consumando un bicchiere di latte, del pane integrale e qualche noce o mandorle a colazione, una pietanza a pranzo con un cereale integrale o pseudo cereale, uno yogurt al pomeriggio e una porzione di pesce, carne o uova o legumi, a cena. Ovviamente sempre aggiungendo verdure e frutta e facendo attenzione a lista degli ingredienti e tabella nutrizionale. Discorso diverso per gli snack a base di farina di legumi che spesso non contengono additivi e possono essere degli ottimi sostituiti dei più diffusi snack dolci e salati. Mangiare un po’ meno – conclude la dr Ruggeri - in modo appropriato e fare attività fisica rimangono gli unici segreti per rimanere in forma e vivere a lungo.” L’indicazione specifica è “per chi faccia sport di resistenza molto intenso o allenamento di forza contro resistenza marcata che potrebbe avere bisogno di un maggior apporto proteico, sempre su indicazione da parte di professionista nel contesto di un piano individuale”.