Una mela al giorno

Crudismo a tavola, sì ma non troppo: i consigli

Nicola Simonetti

Una moda importata dagli studi di Hollywood e preferita anche da vegetariani e vegani: i crudisti

Il crudo, a tavola, RAW FOOD va di moda sulla scorta di una non sempre corretta dieta, vantata come dimagrante e salutare, anti-invecchiamento (anti-aging): frutta e verdura, pesce e carne, oli estratti a freddo, come Dio e bio li fecero. Qualunque trattamento non deve superare i 45-50 gradi C. Una moda importata dagli studi di Hollywood e preferita anche da vegetariani e vegani: i crudisti.

Per loro, “mangiavan crudo i nostri padri (Adamo ed Eva)? e noi che figli siamo…” Perché cotti, no? Perché la cottura è accusata di “lesa maestà” nei confronti di principi e valori nutritivi, di enzimi naturali che ne risulterebbero distrutti o alterati negativamente, abbattimento vitaminico, enzimatico (questi sono, comunque, denaturati dal Ph gastrico e, quindi scissi), di auxoni e coagulazione proteica, radicali liberi attivati, vitamine distrutte. Tutto, nella convinzione, non sempre esatta né innocua, che ogni cottura sia tossinogena, acidificante sì da rendere i cibi stessi ed i loro residui poco digeribili ed anche favorenti neoplasie. E non cuocere significa risparmiare energia e quindi difesa dell’ambiente. A favore della “linea”, perché? La cottura ti inganna. Non ti fa sentire sazio e sottolinea la palatabilità dei cibi ed inducono a mangiar di più. E subito, a tavola, purè, centrifugati, cibi solidi, semi addensanti o oleosi, germogli (di soia, azuchi fagioli, alghe, granola, muesli, porridge ortaggi, verdure e frutta di stagione (quelli conservati da aborrire), frutta secca con guscio, ecc. E le proteine? Da uova (tollerato un riscaldamento fino a 46 gradi),uova fermentate, carni meglio bianche, latticini non pastorizzati o stagionati, pesce e frutta di mare.

I rischi di infezioni da carica batterica non eliminata dalla cottura? Evitati da marinatura (con olio spremuto a freddo), essiccazione (che impegna energia con gli essiccatori). Non consumare patate né melanzane crude perché contengono solanina, sostanza tossica che la cottura estingue. Gli altri rischi? Diete sbilanciate, errate

TIPI DI CRUDISMO: Crudismo onnivoro:: tutto di tutto ma crudo;

 Crudismo vegetariano   tutto crudo e niente pesce né carne;

 Crudismo vegano: alimenti crudi di derivazione vegetale; nno ai derivati animali come uova, burro, miele;

 Crudismo fruttariano: sempre e solo frutta VANTAGGI:  Molti antiossidanti ingeriti e, quindi protezione da radicali liberi, malattie degenerative, ecc.

 Le fibre ingerite danno sensazione di sazietà, senso psicologico di benessere; alimentazione ipocalorica;

 Assenza di cibo processati, di grassi saturi;

GLI INCONVENIENTI: . reazioni intestinali avverse (tensione addominale, flatulenza, a volte diarrea);

Facile ingestione di parassiti (es. anisakis), e di mercurio dei pesci grossi come tonno, salmone, e che la cottura riduce. Rischio di tossinfezioni e intossicazioni;

rischio che molecole antinutrienti, presenti nei “crudi” e distrutte nei “cotti”;

deficit di vitamina B12 e, quindi, attrezzarsi differentemente;

la cottura rende le proteine più digeribili e quindi meglio e maggiormente assimilabili;

digestione non facilitata;

i cibi crudi risultano più poveri di acido ossalico (riduce l’assimilazione del calcio nelle ossa), dei preziosi licopene ed analoghi dei vegetali di colore rosso, blu- viola e del betacarotene di quelli giallo- arancio e di altri antiossidanti che si attivano con la cottura e diventano biodisponibili.

La ricerca scientifica pone dubbi sulla validità di questo crudismo totalizzante, a senso unico, ma vede di buon occhio tollerante l’alternare brevi periodi di crudismo, per chi lo voglia e di cibi cotti: non è male purché si tratti di intervalli ridotti nel tempo e non ripetuti ossessivamente. Variare m’è caro, ovvero “famolo strano” ma per poco tempo.

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