Una mela al giorno

In 20 anni il numero degli spermatozoi nel seme maschile si è dimezzato

Nicola Simonetti

Per rinascere nei borghi serve attenzione

Denatalità, infertilità, spopolamento e sostenibilità problemi che meritano attenzione specie sugli aspetti della prevenzione, della ricerca e della clinica. Nel comune di Zungoli in provincia di Avellino che conta i più bassi tassi di natalità in Italia: simbolo di una nazione che sta scomparendo. “Purtroppo, assistiamo a una crisi ingravescente della capacità riproduttiva dell’uomo (dimezzato, negli ultimi 40 anni, in tutto il mondo, il numero di spermatozoi nello sperma maschile e tale diminuzione è in incremento n.d.r.) che deriva non solo da cattivi stili di vita, ma anche e soprattutto da fattori ambientali, le cui evidenze scientifiche risultano sempre più numerose e su cui vi è ancora scarsa consapevolezza sia a livello politico che, sanitario” (dr Luigi Montano, uro andrologo, Coordinatore EcoFoodFertility e Past Presidente Società Italiana della Riproduzione Umana SIRU).

In Italia, i tassi di denatalità sono fra i più bassi al mondo (1,24), un fenomeno particolarmente sentito nei piccoli comuni, nelle numerose aree interne, lontane dalla costa e dai grandi centri. In Italia ci sono 5.529 comuni sotto i 5mila abitanti (70% del numero totale dei comuni italiani) che ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentano il 54% dell'intera superficie italiana. Nel Comune di Zungoli gli amministratori locali con tanto sforzo stanno mettendo in campo politiche volte ad arginare il fenomeno dello spopolamento e della stessa denatalità tipico delle aree interne, e la scelta di ospitare l’evento vuole rappresentare un segnale importante di riscatto per queste aree dove socialità, sostenibilità possono rappresentare un’opportunità di crescita.

È da questi luoghi che si può e si deve ripartire perché più vicini ad un modello di socialità e umanizzazione, dove stili di vita più sani, ambiente più salubre possono rappresentare nell’insieme le nuove direttrici per investimenti adeguati al contesto (che tenganocioè conto di ogni tipicità locale in termini antropici, culturali, economici, ambientali, etc.) e coordinati con interventi volti a promuovere l’imprenditorialità locale. In tale cornice, valorizzare filiere produttive locali, quelle relative al settore agroalimentare (essenziale, peraltro, anche per le sue ricadute sulla gestione del territorio, delle sue risorse e dei biosistemi), investire in servizi innovativi alla persona, incentivare il turismo rurale e sostenibile, spingere su politiche di tutela ambientale investendo in energie rinnovabili e sviluppare infrastrutture digitali, potrà rappresentare la base per la costruzione di un ecosistema in equilibrio tra uomo e natura, fatto di infrastrutture che garantiscono mobilità, elemento che a sua volta favorisce la produzione e la cooperazione fra le imprese, la società civile e la Pubblica Amministrazione.

“In questa direzione - propone Montano– sarebbe auspicabile che il Governo prevedesse una sorta di bonus maggiorato, un Superbonus, o comunque incentivi e sostegni molto più importanti di quelli finora proposti per coloro che mettono al mondo più figli nella fascia d'età 18-32 anni. In sintesi, un sostegno crescente in base al numero di figli ma soprattutto che punti ad anticipare l’età in cui le coppie decidono di concepire il primo figlio", dice Adriano Bordignon, presidente Forum Famiglie:

“Questa nostra generazione ha il dovere di farsi responsabile del futuro e della sostenibilità del nostro Paese. Squilibrio demografico e spopolamento delle aree interne stanno segnando il nostro destino. Solitudine ed isolamento dei più anziani sono fenomeni sempre più preoccupanti ed incombenti che richiedono interventi strutturali di carattere sanitario e sociale. È necessario sostenere gli amministratori dei piccoli borghi delle aree interne con una progettazione di respiro europeo e regia nazionale, orientata a rilanciare la natalità. Politiche abitative dedicate, lavoro di qualità per i giovani e donne, servizi territoriali per l’infanzia ed il caregiving, trasporti, politiche abitative particolarmente favorevoli, integrazione tra digitalizzazione spinta e tradizione culturale agricola ed enogastronomica sono i pilastri di un possibile rilancio. Serve coraggio e lungimiranza”.

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