«Ciarderie»

La storia di Irene donna libera e felice

Gianni Ciardo

Buongiorno! Nientemeno! Siamo al 20 ottobre anche di quest’anno. Tutto torna, mettetevelo bene in testa. Fai e fai, fai e fai e poi tutto si ripete. Siamo dei ripetenti! L’unica speranza che rimane è il passato. E che può essere? Ormai abbiamo tutto? Se uno è cretino o cretina si rifugia nel futuro intelligente e lì è fatta!

Buongiorno! Nientemeno! Siamo al 20 ottobre anche di quest’anno. Tutto torna, mettetevelo bene in testa. Fai e fai, fai e fai e poi tutto si ripete. Siamo dei ripetenti! L’unica speranza che rimane è il passato. E che può essere? Ormai abbiamo tutto? Se uno è cretino o cretina si rifugia nel futuro intelligente e lì è fatta!
Ognuno crede di aver avuto qualcosa, una casa, una macchina, una vacanza, un trullo, una donna, un amore. Beh che posso dire?
Quasi tutti hanno un amore e chi non ce l’ha se lo fa da solo.
Veniamo a noi. Oggi è Santa Irene.
Tanti anni fa c’era questa ragazza che lavorava come domestica presso una famiglia di nobili in un castello in Val di Susa. La proprietaria del castello era la marchesa Grazia de Grecis, cattiva, crudele, insomma una vera strega. Irene era stata trovata fuori dal portone d’ingresso al castello. Fu presa e adottata. La marchesa le faceva fare i lavori più umili, come raccogliere la legna, pulire la stalla, stirare, spazzare e la costringeva a vivere soltanto per questo. La sera Irene arrivava stanca nella sua cella che stava nel sotterraneo del castello.
Se la marchesa stava nel castello in Val di Susa, Irene insomma stava nel castello di Val da basso. La mattina risaliva ai piani superiori per riprendere i lavori. Ogni giorno, su e giù, giù e su e la sera tornava distrutta.
Un giorno si presentò al castello un cavaliere, ospite della marchesa. Era il principe Spezzati di Torre Tresca. Egli si innamorò pazzamente di Irene.
La strega della marchesa si accorse di tutto questo, prese un bastone e colpì Irene con un colpo della strega. Fu quello il colpo di grazia!
Il principe intervenne, prese Irene che stava piegata in due dal dolore e se la sposò. Fecero la festa alla casa del mutilato, che prima stava in via Gioacchino Murat. Furono invitati tutti quanti, politici, infermieri, assessori, sindaci, presidenti di cooperative, attori, attrici, cani e porci del rione. Irene era felice di tutto questo. Chi l’avrebbe detto? Il sorriso le oltrepassava la bocca.
Il destino aveva fatto questo grande regalo ad Irene. Finita la cerimonia e la festa, Irene salì sul cavallo bianco del principe e nell’andar via, salutò tutti sventolando il certificato di matrimonio e vantandosi di essere diventata la principessa Irene Spezzati. Bene. Sono colpi di fortuna che uno può aspettarsi.
Oddio, non ci vuole molto per ritrovarsi con i reni spezzati, però ci sono casi e casi; tutto sta nell’avere fiducia nel futuro artificiale. Con la speranza si può anche diventare fortunati e ricchi. Comunque non posso lasciarvi così. Volete sapere come andò a finire la vita di Irene Spezzati e la sua ricchezza?
Un giorno, mentre stava passeggiando in via Manzoni, venne investita dall’aereo personale del sindaco. Immediatamente, fu portata in un ospedale vicino, ma era sciopero e andò in un ospedale lontano, ma c’era lo sciopero anche lì. Passò un veterinario che rendendosi conto della gravità della situazione disse che ci voleva una trasfusione di sangue.
In via Argiro c’era un istituto adatto a questo, ma non fu possibile perché mancava il parcheggio. Passò di là una suora che visitando Irene disse che ci voleva una trasfusione di sangue. Irene le chiese: «quanto costa?». E la suora rispose: «2000 euro più Iva!». «Mohh - disse Irene- e come mai?».
Poi, guardando il distintivo della suora, vide che c’era scritto «Preziosissimo sangue» e capì.
Così Irene fu costretta a chiedere un prestito alla banca, e ad altri istituti, ma gli fu negato. Poi chiese a un benefattore amico e si salvò!
Da quel momento Irene visse felice, il principe lo mandò a digerire e nonostante i reni spezzati visse libera e felice.
Storia mia non è più.

Privacy Policy Cookie Policy