«Ciarderie»

Il nostro vero Conte non è di Montecristo

Gianni Ciardo

Buongiorno! Eccoci di nuovo. Oggi è lunedì 27 gennaio. Negli anni ‘60 si aspettava questa giornata per ritirare lo stipendio. Era un giorno di festa. Addirittura il poeta Vito de Fano (padre della mia amica Mariolina) scrisse una poesia dedicata a questo 27

Buongiorno! Eccoci di nuovo. Oggi è lunedì 27 gennaio. Negli anni ‘60 si aspettava questa giornata per ritirare lo stipendio. Era un giorno di festa. Addirittura il poeta Vito de Fano (padre della mia amica Mariolina) scrisse una poesia dedicata a questo 27. «Ce scernata maledetta quanne arriva u 27, pe nu povere imbiegate che sop alla paga sta appeggiate!».
De Fano, poeta dello spirito e della baresità genuina, oltre che vivere le realtà della vita, scriveva rispettando le rime, che per un artista della scrittura, a volte, sono indispensabili, perché più vive della realtà.
Diffidate sempre delle imitazioni.
Ecco, Bari era quella del 27.
Oggi tutto fa brodo.
Certo non voglio sostenere che Bari non abbia avuto personaggi storici, certo che li ha avuti! Scrivere poesie, racconti, libri o romanzi è straordinario, perché può riempire la vita di soddisfazioni e anche (alle volte) di successi veri.
Tornando indietro nel tempo, ricordo che si leggevano libri carichi di fantasia, ma anche narrazioni della realtà. Sandokan, Piccole donne, Pinocchio, Il piccolo principe, L’isola del tesoro, La capanna dello zio Tom, I tre moschettieri, Il Conte di Montecristo e altri che non posso citare sennò diventa pubblicità. Veniamo al Conte di Montecristo.
In televisione sta andando una serie dedicata a lui. Edmond Nantes era il conte di Montecristo.
Oddio, anche noi abbiamo un Conte che non è di Montecristo, bensì di Volturara Appula, però sempre Conte è!
Anche lui ha la sua Mercedes, però Benz.
Nella serie televisiva dal racconto di Dumas, tutti avrebbero voluto che Edmond avesse fatto pace con Mercedes, anche se gli sarebbe costato molto. Attualmente in tanti vorrebbero che Conte facesse pace con Giorgia a buon prezzo!
Qualcuno potrebbe proporre: «Si potrebbe fare una prova?». Certo, però qualcun altro avrebbe da dire: «Una prova? E che sono Meloni?».
Si potrebbe chiedere un aiuto a Raffaele, il quale però replicherebbe: «Fitto Meloni a 10 €!».
Va bene, non sono paragoni da fare. È come dire che il Conte di Montecristo, dopo aver recuperato quel favoloso tesoro dell’Abate abbia investito tutto in un panificio chiamandolo «Montecristo».
Oddio, la focaccia, i panzerotti e soprattutto le sgagliozze, sono il simbolo della cultura barese, però non ci possiamo accontentare, c’è altro.
Chiedo scusa se mi faccio prendere dalla fantasia ma è la sola cosa che mi è rimasta; le cose sensate, banali e materiali le lascio agli altri.
In tanti pensano ormai di essere furbi, colti, capaci e maschi, ma io vorrei ricordare che gli uomini sono un’altra cosa! Per fare colpo nella vita non è necessario essere armati. Anche Icaro pensava di essere un uccello, invece era uno stronzo! Scusate per l’uccello! Come sempre dico, i tempi cambiano, tutti parlano del tempo, ma nessuno fa niente per cambiarlo. Prima si diceva: «Di chi è la colpa?». E tutti rispondevano: «… Di Decaro!».
Oggi non è più a Bari e quindi nessuno ha colpa!
A Bari, se dici a qualcuno sospettato: «Scusi lei è mafioso?», quegli risponderebbe «Si, ma non ho le prove!».
Naturalmente, come si fa e si scrive alla fine di ogni film storico, «ogni riferimento è puramente casuale».
Lo si fa per mettersi a parte parte civile e quindi, chi viene dietro chiuda la porta e che Dio vi perdoni!

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