Fritto Misto
Diritti e terroni
Il racconto di una settimana particolare fra politici giocherelloni, diritti smacchiati e rigurgiti di intolleranza nei confronti dei meridionali
È una settimana particolare questa. Salvini che si, ci ha abituati a tanto, ma riesce addirittura a mettere nello stesso tweet la tragedia che ha colpito l’Emilia-Romagna con la sconfitta del Milan in Champions; cancellandolo un attimo dopo come quando da piccolo avevi smontato e semi distrutto la tua cameretta, entrava tua madre e facevi finta che fosse tutto in ordine. Calenda e Renzi si separano dopo pochi mesi dalla volontà di costituire un nuovo centro. Non era difficile ipotizzare il loro divorzio, considerando che i due ego somigliano molto a quello di Thanos (chi conosce la saga degli Avengers saprà). La politica, si capisce, in questo momento è presa da altro. E nel frattempo L'Italia fa un nuovo passo indietro nella tutela dei diritti della comunità lgbt. Piccola precisazione con lieve vena polemica: l’abbreviazione lgbt+xyjqkasso etc. non so a quanti altri caratteri sia arrivata adesso. Solo per celerità la chiamerò lgbt senza voler denigrare o non considerare nessuno, sia chiaro. Però ragazzi, sereni. Nessuno vuole escludere dalla parola nessuno: ma pian piano sta diventando più difficile da ricordare dell’iban della banca. Lgbt è solo più smart, love and peace.
Tornando alla tutela dei diritti, il nostro Paese nel 2022 scende un gradino nella classifica dei più virtuosi (rapporto Ilga Europe, tra i più importanti documenti internazionali), passando dal 33esimo posto dell'anno precedente al 34esimo, vicinissima alla Georgia e alla Lituania, facendosi superare perfino dall'Ungheria. 34esimi su 44, sembra la mia pagella delle superiori, quando la prof di latino alla domanda di mia madre “com’è andato questo trimestre con Seneca e compagnia bella?” scuoteva sconfitta la testa.
Siamo un paese che deve migliorare su tanti temi che riguardano i diritti civili, sicuramente accogliente, pacifico, e non razzista, nonostante ogni tanto arrivino ancora notizie che sembrano provenire dagli anni ’70. “Tornatevene nel Meridione, nella vostra “Beri”” e altre stupende frasi colorite sono quelle subite da una famiglia di pugliesi residenti a Cremona da oltre 22 anni. Barese lei, tarantino lui, una figlia a carico: tutti e tre intenti a subire angherie verbali da una vecchina che, tra l’altro, è anche la loro padrona di casa e riceve regolarmente l’affitto.
Una vicenda che è stata portata in un’aula di tribunale, non a “Beri”, ma in Lombardia. Sarò impopolare ma io sono dalla parte della vecchina cremonese: in una Italia che ormai se la prende solo con i migranti stranieri, finalmente qualcuno dal gusto vintage che rispolvera l’intolleranza contro noi terroni. Politici giocherelloni, diritti smacchiati, rigurgiti di intolleranza verso i meridionali: dovremmo lavorarci su, ma almeno fino a giugno c’è da parlare dell’Inter in finale di Champions.