Musica
Dal palco del Medimex Diodato ricorda le difficoltà dell'ultimo Uno Maggio: «Difendiamo Taranto»
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«Il Medimex è una grandissima manifestazione cui dobbiamo partecipare, che dobbiamo fare nostra, perché è un grande dono vedere artisti internazionali che vengono a suonare qui per noi. È una cosa che io da ragazzino mi sarei sognato»
TARANTO - «Essere qui, su questo palco, è un’emozione incredibile. Siete davvero tantissimi e mi date una grande carica. Siete voi che state facendo un regalo a me». È partito dalla Rotonda del Lungomare di Taranto, nell’ambito del Medimex 2023, il Così speciale tour di Antonio Diodato. Dalla sua terra, la città in cui è cresciuto, ha studiato e ha iniziato ad appassionarsi di musica e a muovere i primi passi da cantante. Un percorso che lo ha portato fino al trionfo di Sanremo e ad affermarsi nel panorama musicale italiano come uno dei cantautori più talentuosi e apprezzati. Diodato si è esibito dopo l’opening act di Larocca e il live degli Echo & the Bunnymen (unica data italiana), gruppo musicale britannico post-punk formatosi a Liverpool nel 1978, capitanato da Ian Mc Culloch. La band ha ripercorso i maggiori successi della carriera, fino all’acclamata “The Killing Moon”, diventata colonna sonora del film “Donnie Darko” del 2001.
Poi è entrato in scena Diodato, che ha infiammato il pubblico con le sue ballate struggenti e raffinate ma anche con interessanti esperimenti tra elettronica e post-progressive rock. “Ci vorrebbe un miracolo”, poi “Un’altra estate”, “Di questa felicità”, “Mi fai morire”, “Ubriaco”, “Se mi vuoi”, “Così speciale” (il singolo che dà il titolo al tour), “Mi si scioglie la bocca”, “Fino a farci scomparire”, “Occhiali da sole”, “Ci dobbiamo incontrare”, “Che casino”, “Ma che vuoi”, “Ormai non c’eri che tu”, “Lasciati andare”, “essere semplice”. Quindi il gran finale con “Essere semplice” (piano, violino e voce), “Fai rumore” (il brano vincitore di Sanremo nel 2020, che ha cantato in mezzo al pubblico, scendendo dal palco), “Babilonia”, “Adesso”, “Non ti amo più”, “Cretino che sei” e “Che vita meravigliosa” (parte della colonna sonora del film di Ferzan Ozpetek “La Dea Fortuna”, un autentico inno alla vita).
Diodato è stato accompagnato da otto musicisti, tra cui Rodrigo D’Erasmo al violino e Simona Norato tastiere, chitarre e percussioni. La sezione di fiati è grande protagonista dell’ultimo progetto discografico “Così speciale”, dalla forte identità sonora.
Il cantautore, che cura la direzione artistica dell’Uno Maggio Taranto insieme a Michele Riondino e Roy Paci, ha rammentato la difficile esperienza dell’ultimo concertone del Primo Maggio interrotto bruscamente a causa della pioggia che aveva trasformato in un pantano il parco archeologico delle mura greche e ha spiegato la difficile decisione di proseguire il live a Spazioporto per un numero ristretto di persone e a pagamento. «Il Medimex – ha sottolineato - è una grandissima manifestazione cui dobbiamo partecipare, che dobbiamo fare nostra, perché è un grande dono vedere artisti internazionali che vengono a suonare qui per noi. È una cosa che io da ragazzino mi sarei sognato. Credo che questa rivoluzione sia partita anche con una manifestazione che portiamo avanti da qualche anno, l’Uno maggio di Taranto. Quest’anno è stata veramente dura per noi. Su quel palco e sotto il palco arrivavano secchiate d’acqua ovunque. È stata anche avviata una raccolta fondi e la risposta è stata commovente». «Il 2 maggio – ha ricordato ancora Diodato - ho detto che questo sarebbe stato l’ultimo anno, poi mi arrivano messaggi incredibili che parlano di futuro, di figli che vedono una prospettiva diversa per la nostra città. Noi che l’abbiamo vissuta in un’altra era sappiamo quanta luce in più abbiamo messo e noi questa luce la dobbiamo difendere. Promettetemi che la difenderemo insieme».