Il reportage
A piedi da Bari a Matera: benvenuti sulla via Peuceta, il cammino apulo lucano come quello di Santiago
Dimenticate il più nobile e «consacrato» cammino di Santiago di Compostela: in Puglia e in Basilicata grazie all’idea dell'associazione In Itinere aps avete la possibilità di riscoprire il piacere della vita lenta, a due passi da casa con il Cammino Materano
14 Ottobre 2024
PUGLIA - «Viandante, non c’è cammino, il cammino si fa andando». Con questi versi di Antonio Machado in tasca inizia un’avventura alla portata di tutti i piedi. Pronti? Indossate un paio di scarponcini da trekking, zaino in spalla e partiamo insieme alla volta del Cammino Materano. Avete letto bene. Materano. Già perché la meta è proprio la Città dei Sassi. Dimenticate il più nobile e «consacrato» cammino di Santiago di Compostela: in Puglia e in Basilicata grazie all’idea dell'associazione In Itinere aps avete la possibilità di riscoprire il piacere della vita lenta, a due passi da casa. Percorrendo strade secondarie romane, vie medievali, tratturi e sentieri nel cuore della Murgia, davanti ai vostri occhi il paesaggio cambierà giorno dopo giorno. Al momento i due cammini aperti e percorribili in autonomia sono la Via Peuceta (da Bari a Matera) e la Via Ellenica (da Brindisi a Matera) ma ci sono altre 4 vie messe a punto dall’associazione per poter riscoprire la Puglia e la Basilicata in modo “slow” e rigorosamente a piedi. Perché solo camminando è possibile conoscere e comprendere ciò che sta fuori e dentro di noi; e solo viaggiando a piedi è possibile entrare in contatto con la vera essenza del territorio, intesa come natura e storia, relazioni umane, enogastronomia ed ospitalità.

Una volta partiti dalla Basilica di San Nicola di Bari vi lascerete alle spalle il frastuono della città e vedrete stagliarsi di fronte a voi distese di ulivi, terra rossa e morbida, dolci colline e silenzio. Un silenzio fatto di cinguettii, fruscii del vento tra le fronde e il rumore del vostro respiro, ora rilassato ora affannato. E ancora se siete fortunati a camminare con il sole potrete godervi i muretti a secco, i tratturi, gli alberi infiniti da frutto e il profumo di carrubo, di pini marittimi e di fiori selvatici. Se piove, invece, le narici saranno invase dal petricore. Ad accompagnarvi l’odore acre degli animali e tanti sorrisi se incontrerete lungo la via qualche altro viandante.
Dalla campagna alla Murgia più aspra e carsica, fino alle “mesetas” lucane con lunghe distese di campi di grano, per raggiungere Matera ci vogliono 7 giorni: prima tappa Bitetto, poi Cassano delle Murge, Santeramo in Colle, Altamura, Gravina in Puglia, Picciano e infine Matera, per un totale di 170 km. Un viaggio alla volta della Città dei Sassi, una perla di pietra incastonata nell'entroterra, un luogo ancestrale sospeso a metà tra Basilicata e Puglia, destinazione perfetta per scoprire queste due terre vicine ma differenti.

«Il Cammino Materano nasce - spiegano gli organizzatori - da una domanda fatta da un pellegrino olandese: "Perché non si può camminare nel Sud Italia?" Effettivamente una risposta non c'era. Così abbiamo pensato di aprire una strada nuova unendo i frammenti di quelle antiche». E così, sfruttando anche la competenza di archeologi, di storici e guide ambientali, Angelofabio Attolico, Claudio Focarazzo, Paolo Racano, Lorenzo Lozito e Onofrio Di Lorenzo, si sono messi in marcia alla ricerca di queste vie, costruendo una viabilità contemporanea interamente «Made in Sud».
Seguire il tracciato è semplice, oltre a una mappa in Gps il percorso è delimitato da frecce gialle e verdi che indicano costantemente la via, e se ci si dovesse perdere lungo il tragitto, basta tornare indietro per ritrovare l’ultimo cartello.
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I chilometri passano, la stanchezza aumenta, ma la soddisfazione di arrivare alla meta non ha eguali. In ognuna delle sette cittadine si può parlare con un referente di tappa che non solo appone un timbro sulla credenziale che ogni pellegrino deve custodire, ma che si fa portavoce della storia del luogo in cui si soggiorna. Ester, Paolo, Giovanni, Leonardo e tanti altri mettono a disposizione la loro sapienza di camminatori e anche le loro case trasformate in ostelli per i pellegrini. Momenti di condivisione, racconti, confronti e immancabilmente di buon cibo. Già perché al Sud è imprescindibile non poter assaggiare le prelibatezze del territorio, soprattutto per rinfrancarsi dalle fatiche del cammino. E così che sulla via si incontrano contadini e fattori, pronti a regalarti un frutto, delle uova, pane o del buon latte. C’è chi mette a disposizione anche la propria azienda agricola per far ristorare i viandanti: come Maria Antonietta, l’ultima pastora di Puglia che ad Altamura apre le porte della sua casa e offre i prodotti caseari del giorno, tutti a km zero.
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Dalla bellezze naturalistiche a quelle architettoniche (impossibile non rimanere abbagliati dalla meraviglia del Ponte Acquedotto di Gravina, dalla Cattedrale di Altamura o dal Santuario della Madonna di Picciano, immerso nella natura) fino alla genuina bontà del cibo glocal. Il cammino materano è un’esperienza a 360 gradi in cui, a parte il dolore fisico (preparatevi: le vesciche sono assicurate) a farla da padrona è il senso di pace e di libertà. Disconnettetevi dal mondo e riconnettetevi con voi stessi. Passo dopo passo e camminate senza pensieri, perché anche quelli pesano.
Tutte le info sul sito ufficiale del Cammino Materano

