I fatti
Mafia, armi, droga: operazione dei carabinieri nel Leccese, 37 arresti. Ben 26 attentati tra roghi ed esplosioni
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Misure cautelari per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, danneggiamento a seguito di incendi
LECCE - Alle prime luci dell’alba, nel capoluogo leccese e nei comuni salentini di Carmiano, Veglie, Leverano, Porto Cesareo, Novoli, Monteroni di Lecce, i carabinieri hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 37 soggetti (28 in carcere e 9 agli arresti domiciliari), indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, numerosi danneggiamenti a seguito di incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine, condotta dai carabinieri di Campi Salentina (Le) e coordinata dalla D.D.A. di Lecce, ha avuto inizio nel mese di dicembre 2020 ed è durata fino allo scorso mese di giugno 2023 e ha consentito di acquisire un solido quadro indiziario a carico degli indagati, svelando il presunto vertice della consorteria mafiosa, Fernando Nocera, 68 anni, che nonostante fosse ai domiciliari ha continuato a controllare il territorio attraverso attentati dinamitardi ed incendiari a fini estorsivi, nonché attività di traffico di sostanze stupefacenti.
Si parla di ben 26 episodi tra incendi ed esplosioni nei confronti di esercizi commerciali, auto, cantieri, aziende agricole ed immobili. Danneggiamenti a colpi d’arma da fuoco ai danni di abitazioni, ordigni di fattura artigianale, fatti deflagrare all’esterno di strutture ricettive. Estorsioni ai danni di imprenditori locali, 5 mezzi di una società salentina del settore pubblicitario incendiati, bruciati diversi escavatori di una ditta edile con danni per centinaia di migliaia di euro.
Venti arresti sono avvenuti in flagranza di reato, seguiti da 25 segnalazioni per uso personale di sostanza stupefacente, sequestrati 30 kg di marijuana, 2 kg di cocaina, 1,5 kg di hashish e una coltivazione illegale di cannabis indica, costituita da circa 800 piante, individuata nell’area rurale di Novoli, insieme ad armi clandestine e fucili. Sono stati sequestrati anche
20mila euro circa probabile provento dell’attività illecita. I responsabili erano soliti anche modificare oggetti di uso quotidiano per renderli potenti come armi, ad esempio una penna biro è stata modificata e all’interno è stato realizzato un meccanismo per renderla pari ad un’arma comune da sparo.