Bari, tensione durante la protesta dei pescatori: agenti feriti da bomba carta
Bloccato varco Porto per alcune ore
Arrivati alle porte dell'autorità portuale i pescatori hanno raggiunto il capoluogo per protestare anche diversi rappresentanti di categoria dalla provincia
Martedì 08 Ottobre 2019, 10:40
09 Ottobre 2019, 09:13
BARI - Sale la tensione durante il corteo di protesta organizzato dai pescatori pugliesi, che dal molo San Nicola ha raggiunto in mattinata l'Autorità portuale, per chiedere all'Europa leggi meno restrittive sulla pesca. Due poliziotti in servizio d’ordine al corteo delle marinerie pugliesi sono stati medicati da personale del 118 dopo che lo scoppio di una bomba carta lanciata da un manifestante ha provocato un trauma cranico con amnesia retrograda ad un agente e una nucalgia ad un altro.
I due poliziotti sono stati portati in ospedale il primo in codice giallo, l’altro in codice verde. Alcuni pescatori hanno fatto ricorso, oltre ai petardi, anche alle pistole di segnalazione che si utilizzano in mare.
Ecco le immagini di quei momenti concitati. La protesta si è infiammata davanti l'ingresso dell'autorità portuale. I pescatori non accennano a fermarsi e stanno proseguendo il corteo verso la Fiera del Levante.
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INCONTRO IN PREFETTURA - Sarà ricevuta in prefettura una delegazione dei circa 500 pescatori che manifestano da questa mattina a Bari e che hanno mandato in tilt il traffico nel centro cittadino e bloccato l’accesso e l’uscita dei camion dal porto. Durante la manifestazione a causa dello scoppio di un petardo, due agenti di Polizia, uno della Digos e uno del Reparto Mobile, sono stati soccorsi e medicati. Sono al vaglio degli investigatori le riprese di tv e della polizia per individuare il gruppo di facinorosi.
I pescatori chiedono alla politica di intercedere con l’Ue affinché autorizzi l’uso di reti da pesca a maglia più stretta. Le attuali non consentono, a detta dei pescatori, di trattenere anche specie adulte di pesci seppure di piccole dimensioni, subendo notevoli perdite economiche. I manifestanti sono attualmente in sit-in al lungomare Vittorio Veneto, angolo via Brigata Regina, nei pressi dell’accesso al porto.

LA PROTESTA - Centinaia di pescatori - anche provenienti dai comuni della provincia e non solo (Barletta, Bisceglie, Giovinazzo, Manfredonia, Margherita di Savoia, Mola di Bari, Monopoli e Molfetta) - hanno manifestato in mattinata a Bari per chiedere al governo che «i limiti insensati imposti dall’Ue» sulle dimensioni dei pesci da pescare vengano «ridiscussi». «Non lasceremo la strada - avvertono - fino a quando non avremo ottenuto giustizia per il nostro lavoro. Fra noi ci sono tantissimi giovani sotto i 30 anni e non vogliamo che l’ottusità di queste leggi costringa anche loro a lasciare il sud». "Basta normative.
Siamo pescatori, non ragionieri" e "Non vogliamo reddito di cittadinanza, solo lavoro" sono solo alcuni degli striscioni di protesta che i manifestanti stanno esponendo durante la marcia, partita alle 9.

I pescatori parlano nello specifico di "Limiti insensati, fra cui la dimensione ridotta della maglia - spiegano in una nota - Le dimensioni dei nostri pesci adulti sono di molto inferiori a quelle imposte dai limite dall'Unione Europea. I totani, merluzzi, moscardini, gamberi e altre delizie che vengono pescate con lo strascico non ci sarebbero nei piatti di tutta Italia se si seguissero alla lettera le normative europee".
I pescatori delle marinerie pugliesi hanno protestato contro le leggi comunitarie che impongono l’uso di reti più larghe che fanno perdere il 50% del pescato e non solo. Un corteo dove non sono mancati incidenti con lanci di petardi, che evidenzia il malessere e la preoccupazione di tutto il settore che chiede da anni di modificare le leggi europee, in particolare il Regolamento Mediterraneo, entrato in vigore nel 2010. Una norma che, salvo deroghe, ha imposto nuove regole non solo per la dimensione delle maglie, ma anche il divieto di pesca entro le 0,3 miglia dalla costa e un giro di vite per la pesca a strascico.
Nel mirino dei pescatori pugliesi ci sono anche la licenza a punti e le sanzioni sul pescato sottotaglia. Un problema, questo, che riguarda anche le vongole che solamente nel mare Adriatico possono essere pescate con una dimensione inferiore ai 25 millimetri. Questo, grazie ad una deroga ottenuta nel 2017 dopo una lunga protesta dei pescatori di Venezia e Chioggia.
Esenzione che non sta bene ai pescatori spagnoli, grandi produttori europei del mollusco insieme agli italiani, che promettono battaglia.
SOLIDARIETÀ A POLIZIA DEL MINISTRO BELLANOVA - «Sto seguendo le notizie che arrivano dalla Puglia sul corteo delle marinerie pugliesi e il ferimento, dovuto al lancio di fumogeni e petardi, di poliziotti occupati nel servizio d’ordine. Ho garantito nei giorni scorsi l'attenzione mia e degli Uffici sulle questioni sollevate dal settore e già fissato un incontro per il 24 ottobre prossimo concordato con le organizzazioni di rappresentanza». Lo afferma in una nota la ministra per le politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova.
«Mi aspetto da tutti - ha aggiunto - uno sforzo di responsabilità. Si può legittimamente protestare, non si può trasformare uno stato di disagio e un corteo di protesta in una questione di ordine pubblico aggravata dal ferimento di persone». «Esprimo solidarietà e vicinanza ai poliziotti feriti impegnati nel loro dovere e condanno con forza ogni episodio di violenza. Non è questo - conclude - il modo migliore né di difendere gli interessi di un settore né di porre all’attenzione delle istituzioni, della politica e dell’opinione pubblica problematiche e difficoltà».
SAP: STOP VIOLENZA CONTRO POLIZIA - «A Bari è in corso una manifestazione di pescatori che ha visto momenti di violenza con tensioni e lancio di bombe carta contro la Polizia. A causa del lancio di uno di questi ordigni artigianali, due colleghi hanno riportato ferite ad un orecchio e al piede. A loro, la nostra solidarietà, basta con queste aggressioni». E’ il commento di Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), ai disordini avvenuti questa mattina sul lungomare di Bari. «Manifestare è sacrosanto, è un diritto costituzionalmente garantito purché avvenga in maniera pacifica e senza armi. Non è accettabile - prosegue - rivendicare i propri diritti attentando alla vita delle forze dell’ordine.
Questa è l’ennesima aggressione gratuita ai danni dei miei colleghi, impegnati in servizio di ordine pubblico per garantire la sicurezza dei manifestanti e il loro diritto a manifestare». «Chi durante il corteo ha usato violenza deve rispondere delle sue azioni. Non può accadere come a Milano, che vengano assolti per lieve tenuità del fatto o per espressione del loro dissenso critico. Il dissenso - conclude - non si manifesta con la violenza».
RIMOSSO IL BLOCCO STRADALE - E’ stato riaperto verso le 18 il Varco della Vittoria, di accesso al porto, occupato dai pescatori che oggi hanno manifestato a Bari contro le regole comunitarie che impongono al comparto italiano della pesca l’uso di reti a maglia larga che riducono la quantità del pescato e i proventi per la categoria. L’accesso al porto ai mezzi pesanti e ai turisti è stato sbloccato dopo un incontro in Prefettura durante cui una delegazione di pescatori ha chiesto un incontro a Roma con la ministra Bellanova (che oggi ha precisato che l’incontro è già fissato per il 24 ottobre) e di partecipare a tutti i tavoli istituzionali in cui si discute delle questioni del comparto. In attesa dell’incontro, i pescatori pugliesi lasceranno i pescherecci ormeggiati in porto e non escludono nuove forme di protesta.
Nel frattempo, a causa dell’ingresso concentrato in porto dei mezzi che in queste ore erano rimasti parcheggiati nei pressi delle vicine piscine comunali, si sono ripresentati problemi alla viabilità cittadina nella zona.

